Test di Medicina, controlli “inesistenti” a Catania e Palermo: al via una class-action

Test di Medicina, controlli “inesistenti” a Catania e Palermo: al via una class-action

CATANIA – Scarsissimi controlli nella aule, poca attenzione ai metaldetector, ma soprattutto la zona dei bagni completamente priva di supervisori. Insomma chi voleva copiare poteva benissimo farlo. Bastava, infatti, spostarsi alla toilette per consultare gli appunti portati da casa. 

Ecco cosa è successo durante i test di accesso alla facoltà di Medicina di Catania e Palermo. 

A denunciarlo attraverso il suo blog  è l’avvocato Francesco Leone che non ha peli sulla lingua nei confronti degli esaminatori. Un lungo elenco di rimostranze e proteste è arrivato sul tavolo del suo studio legale e così Leone, che si occupa di ricorsi di questo genere in tutta Italia, non ha perso tempo a pubblicarli online. Nero su bianco, dunque, le aspiranti matricole di Catania, che lo scorso 4 settembre hanno sostenuto l’esame, raccontano tutto quello che è accaduto in quelle ore alle Ciminiere.

Una situazione di grande confusione e nelle ultime ore al centro delle discussioni c’è l’aula U del centro fieristico, infatti qui si sarebbe registrata la maggior parte delle negligenze: dalle 12,30 alle 16 circa, in questa classe non ci sarebbero stati controlli di alcun genere. 

Tempo, questo, in cui i compiti sarebbero rimasti anonimi, consentendo un possibile cambio di risposte per coloro i quali in tasca avevano ancora una penna.

L’avvocato Leone continua sul suo blog: “Molti candidati dichiarano la presenza nelle aule di docenti e tutor, liberi di girare fra i banchi e quindi parlare con i ragazzi durante lo svolgimento del test”.

Non particolarmente diversa la situazione a Palermo “Dove in pochi minuti sono arrivate diverse segnalazioni su presunte irregolarità con riferimento alla presenza di Smartphone, dispositivi elettronici, domande errate o fuorvianti, operazioni poco trasparenti ad opera sia di alcuni candidati sia di membri della Commissione”.

Anche Foggia e Napoli sembrano essere coinvolte, per questo Leone fa sapere che è pronta una class-action che collegherà diverse città italiane coinvolte dal caso.