PALERMO – Il calcio italiano, negli ultimi tempi, sta subendo dei contraccolpi giuridici preoccupanti, che mettono a repentaglio affidabilità e concretezza degli organi competenti.
Al di là la Serie A, infatti, nulla è ancora certo: Serie B senza una linea comune, Serie C priva di garanzie sul numero di squadre che parteciperà al campionato – qualora partisse -, Serie D condizionata dalle categorie superiori. Il tutto condito da sentenze discutibili, supposizioni e bracci di ferro continui.
Partendo dalla cadetteria, è noto il batti e ribatti che vede protagonista la Lega B del presidente Mauro Balata e la FIGC del commissario Roberto Fabbricini.
Teoria: Bari e Cesena escluse per fallimento, Avellino per inadempienze finanziarie. Tre squadre mancanti nell’organico a 22 squadre, tre formazioni pronte a sostituirle con i ripescaggi. Il Novara, inizialmente escluso – così come il Catania -, poiché inflitti dei punti di penalizzazione: fatto ricorso, questo è stato vinto, facendo scattare inevitabilmente la festa.
Insieme con novaresi e rossazzurri, in B dovrebbe tornare anche la Robur Siena. Tuttavia, la Lega ha puntato i piedi sulla composizione – nel più breve tempo possibile – di un campionato a 20 squadre. Per farlo, in un primo momento, aveva chiesto alla FIGC che ci fosse una sola compagine ripescata per completare l’organico: le norme giuridiche non prevedono un cambio dalla stagione corrente, ma soltanto dalle successive. Pertanto, la FIGC aveva risposto affermando che la Serie B 2018/19 sarebbe stata a 22 squadre.
Ha provato a rientrare anche la Virtus Entella, ma il ricorso contro il Cesena per ottenere una retrocessione anziché un’esclusione è stato rigettato.
L’ultima novità è arrivata ieri, quando si è pensato di costruire un campionato con 19 club, senza ripescaggi, per poi completare il prossimo anno raggiungendo il numero pari tanto agognato. Dalla FIGC non è arrivato nessun comunicato in merito, cosa che invece è giunta dalle società interessate al ripescaggio: tra poche ore – alle 15 – ci sarà una conferenza stampa congiunta a Roma. Le voci non sono piaciute e verrà chiesto di fare chiarezza, anche perché il campionato dovrebbe iniziare.
Senza contare, ovviamente, gli accordi pubblicitari: chi ha acquistato i diritti per il prossimo campionato di Serie B lo ha fatto per 22 squadre, non per 19 o altri numeri.
Una competizione a cui prenderà parte anche il Palermo, che ha perso il ricorso contro Frosinone e Parma. Quest’ultima formazione, infatti, è stata “graziata” dalla Caf: i cinque punti di penalizzazione inflitti per lo “scandalo sms” sono stati revocati e la squalifica all’attaccante Emanuele Calaiò ridotta fino al 31 dicembre. Una sentenza che ha fatto discutere sul web e non solo.
Ad avere qualche certezza in più non è sicuramente la Serie C del presidente Gabriele Gravina: i club sono troppo instabili a livello economico. Le squadre partecipanti dovrebbero essere 58, formando un girone da 18 e due da 20. Il 22 agosto ci sarà la presentazione dei calendari a Roma, ma è ancora incerto l’organico di chi prenderà parte al prossimo campionato. Ripescate Cavese e Imolese, introdotta la Juventus U23.
C’è chi spera, come il Como. C’è chi sogna, come il nuovo Bari di Aurelio De Laurentiis. Chi, invece, si rifiuterebbe di iscriversi qualora alcune squadre fossero ripescate.
Una catena che vede ogni Lega indipendente da un’altra, ma più si scende, più confusione si trova. Un caos probabilmente senza precedenti.
Che siano ripescaggi, che sia una Serie B a 19 squadre, che sia una Serie C senza intoppi: l’unica cosa che importa, senza dubbio, è che la giustizia faccia il suo corso con coerenza e polso fermo. Sennò, si rischia di non partire più davvero.
In foto: Roberto Fabbricini, commissario straordinario FIGC