Saracinesche abbassate, “C’è il vuoto”: la desolazione di Catania, il declino di via Mancini e via Vasta

Saracinesche abbassate, “C’è il vuoto”: la desolazione di Catania, il declino di via Mancini e via Vasta

CATANIA – Manca solo il leggero fischio del vento e le balle di fieno che rotolano per strada per avere uno scenario di totale desolazione per le vie di Catania.

Si presenta così: vuota, spoglia e senza il brusìo di voci tipico delle serate e della movida della città etnea, da sempre invidiata e conosciuta da molti come una delle più attive d’Europa.

Un primato che, però, a vedere via Mancini e via Vasta non sembrerebbe giustificato. In appena dieci anni, queste due arterie sono soltanto delle brutte copie di quello che erano: ricche di locali pronti ad accogliere tanti ragazzi vogliosi di qualcosa da bere e spizzicare per rilassarsi qualche ora.

Adesso, infatti, c’è solo desolazione. In un giorno di grande afflusso come il venerdì, nelle due strade vicine piazza Università, si vedono solo porte chiuse e insegne spente. Non si sente più la musica, ma, soprattutto, non si vede più il flusso di gente che ha caratterizzato via Vasta e via Mancini.

A raccontarlo una ragazza, Martina, che, come molti che hanno frequentato i locali di questa zona, è rimasta colpita dal “vuoto” che c’è”: “Ricordo il movimento che c’era e la possibilità di scegliere dove andare, in base a ciò che si voleva: un semplice cocktail al volo, una birra o qualcosa da mangiare. Adesso hanno chiuso tutti. Ogni tanto vedo aperto un chioschetto aperto. Ma la sera resta spesso chiuso”.



A resistere e difendersi solo due locali, di cui uno prelevato a luglio scorso da Giovanni, il Mirò. Un ragazzo volenteroso che ha deciso di scommettersi: “Credo ancora che ci sia la possibilità di rilanciare questa via. L’unica cosa è provarci. Ho esperienza nel settore da anni e ho deciso di provare a ridare vita a una parte della città che conosco bene”.

Colpa della crisi? Probabile, ma non solo: “Sicuramente il periodo storico non è dei migliori, ma questo è un settore che difficilmente conosce crisi, anche se ne hanno risentito tutti – continua Giovanni -. Sono tantissimi quelli che si concedono qualcosa da bere la sera. Personalmente, posso dire che non si guadagna come una volta, ma si rientra nelle spese e riesci a vivere. Forse è una questione di tendenza e, a volte, anche di qualità. Se offri qualcosa di buono e poi cominci a perdere il tuo standard la gente non viene più”.

Prodotti di alto livello, bella gente e voglia di stare serenamente insieme sono elementi che non devono mancare. Ma, quello che non risponde all’appello, al momento, è chi ha ancora voglia di crederci e trovare una soluzione. Anche se qualcuno ci sta pensando: “Insieme ad altri gestori, di cui uno che dovrebbe aprire un locale qua vicino a breve, stiamo studiando una soluzione per ridare vita a queste due vie. E non solo la sera. Catania è una città ricca e piena di persone anche di giorno”.

Tanta la nostalgia per chi, qualche anno fa, scendeva in centro e si recava in via Mancini e via Vasta, approfittando della tanta possibilità di scelta e dell’opportunità di incontrare facce familiari. 

Oggi, questo non c’è più, ma c’è chi ci spera ancora. Quello che serve, se si vuole ridare vita alla città di Catania, è una sinergia con l’amministrazione comunale.