La prof. Cantone: “Calci e pugni, sono intervenuta io a difendere il collega”

La prof. Cantone: “Calci e pugni, sono intervenuta io a difendere il collega”

CATANIA – “Non avevo mai fatto a botte con nessuno, ma non potevo stare ferma e non aiutare il mio collega”. È ancora scossa Carmela Cantone, la professoressa che ieri è intervenuta per liberare il collega Domenico Marletta dalle grinfie di due aggressori.

“La ragazza era in classe, nella III E, mentre io ero in prima – racconta la professoressa Cantone -. Il professore, invece, era in II che faceva lezione. Quando i parenti sono venuti a prenderla e hanno visto il professore sono entrati in classe e gli si sono scagliati contro con veemenza prendendolo a calci e pugni”.

Una rissa a tutti gli effetti e un due contro uno che non poteva lasciare impassibili gli altri professori: “A quel punto – prosegue – sono dovuta intervenire insieme ad un’altra collega per separarli. Ho preso anche qualche pedata, ma siamo riusciti ad evitare che le conseguenze potessero essere ben più gravi. Poi ci hanno aiutato pure altri docenti e abbiamo chiamato immediatamente i sanitari e i carabinieri. Gli aggressori, incuranti, hanno preso la ragazza e sono andati via”.

Fatto increscioso, sicuramente poco educativo e che ha creato il panico tra i ragazzi: “I 23 alunni, di cui uno disabile, si sono fatti prendere dalla paura e dallo sgomento. Una cosa del genere sicuramente non insegna nulla, mentre il nostro compito è quello di educare. Ma bisogna farlo in sinergia con i familiari”.

La domanda, adesso, è se ci si sente sicuri e cosa si prova dopo un episodio del genere: “Di certo non possiamo impedire ai genitori di entrare a prendere i figli. Più che sentirci insicuri, proviamo tanta rabbia e dispiacere”.