La Sicilia risulta nel Contratto Nazionale di Governo… oppure no?

La Sicilia risulta nel Contratto Nazionale di Governo… oppure no?

PALERMO – Ma sì! …Oppure no? Si, sì, il Governo ce l’ha fatta e finalmente potrà operare fattivamente e con tutta la buona volontà che il contratto firmato dai due soci politici, il penta stellato e il leghista, forte della benedizione di Camera e Senato possa scatenare il professore Giuseppe Conte a, non solo dire, ma anche a fare! Oltretutto, la voglia di operatività del nuovo Premier, durante la sua ora abbondante di illustrazione del Contratto, pardon , del Programma al Senato, è emersa in modo più che convincente.

Insomma, il Governo del Cambiamento è partito, addirittura è partito due giorni prima di fare la “Prova Fiducia” alle Camere e, proprio, il secondo giorno, la Sicilia ha avuto il grande onore di ospitare i due leader dei Partiti che hanno firmato il contratto di Governo e da quello che si dice tra Nello e Matteo, il patto della “Tunnina”.

Attenzione, purtroppo, non possiamo parlare di formazione di una maggioranza politica perché non è affatto così; oggi in Italia, per la prima volta nella Storia repubblicana e sicuramente oltre, La Lega di Salvini, in piena campagna elettorale per le Amministrative, è alleata con il Centrodestra e il Movimento Grillo-Casaleggio risulta autonomo come l’Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari). Oppure se vogliamo essere più pignoli, il nuovo andamento politico, ci porta a raffigurare un Paese amministrato da due “confraternite religiose” votate entrambe ad un unico fine, la salvezza di, anime? No, di un Popolo intero.

In termini più chiari, e Salvini e Di Maio lo hanno dimostrato entrambi, domenica scorsa in Sicilia. Fra Luigino di Acerra dell’Ordine dei frati minori di Casaleggio, nella sua missione isolana, fra diversi bagni di folla, si è preoccupato di sostenere i candidati grillini alle elezioni Comunali di domenica 9 giugno e nel frattempo ha cercato di rasserenare la popolazione che molto presto i vitalizi d’oro di quei pensionati politici non pluridecorati, ma pluri foraggiati verranno eliminati, o al massimo ridimensionati. Ancora Fra Luigino, in qualità di neo ministro del lavoro (anche lui disoccupato) ha confermato che, in via prioritaria, il Reddito di cittadinanza per i senza lavoro sarà presto una realtà e verrà assicurato fino a quando lo Stato non garantirà una occupazione stabile.

Di certo, a molti siciliani che lavorano in Paesi Stranieri, come Germania, Francia, Inghilterra e Spagna, come camerieri, verrà la voglia di ritornare nella propria Terra e dai propri cari. Altro tema importante, la riforma della legge Fornero, mediante la quale, dovrebbero essere accorciati i lunghi tempi di attesa per molti lavoratori che aspirano di andare in quiescenza, in tempi ragionevoli.

Di contro, Fra Matteo di via Macherio, o per l’aspetto arrabbiato e deciso, è meglio presentarlo come il Crociato dell’Ordine dei Templari di Giussano che viene in Sicilia, la mattina a Catania, per sostenere prima la candidatura a sindaco del forzista, Salvo Pogliese, e poi di corsa a Pozzallo per esprimere la sua ferma volontà di salvare l’Isola dalla inarrestabile invasione di emigrati africani irregolari. Il neo ministro dell’Interno, accompagnato da un collega di partito indigeno, frate Fabio di Mascalucia, siede a pranzo in un ristorante della cittadina degli iblei con il Presidente Nello che gli rende gli onori di casa e, a quanto pare, per l’occasione proprio li è stato siglato, questa volta non un contratto politico, ma un patto d’intesa vero e proprio detto del “Tonno” perché la Regione Siciliana possa aspirare a quei 600 milioni di euro per raddrizzare i conti e dare ossigeno ai servizi pubblici.

Di contro, il crociato di Giussano vorrà sicuramente qualcosa indietro, come qualche assessorato al Governo regionale, visto che finora è stato negato. Adesso il quadro è chiaro, il Presidente professore Peppino Conte, quale garante del Contratto Grillino – Leghista, con i suoi “presbiteri laici” si dovrà dare da fare seriamente perché questa benedetta e cronica Italietta diventi Nazione al pari dei Paesi fondatori dell’UE e la Sicilia non sia più lasciata come sterile e infruttuoso fanalino di coda.

Fonte immagine lentepubblica.it