CATANIA – Un problema non certo da sottovalutare: le condizioni climatiche in tutto il Sud Italia hanno “congelato” tutti gli ambienti possibili e adesso escono fuori le conseguenze.
In particolare, proprio stamattina vi parlavamo dei disagi creati all’interno delle scuole del Catanese, il caso più eclatante quello dell’istituto De Felice: troppo freddo, riscaldamenti che non funzionano. Ed è partita la polemica.
Abbiamo contattato il provveditore Emilio Grasso per capire qual è la situazione attuale: “Noi personalmente non ci occupiamo della manutenzione, ma sappiamo qualcosa tramite segnalazioni indirette perché, ad oggi, non ci sono arrivate segnalazioni dirette. Questo problema nasce al rientro dopo la sospensione delle attività didattiche, quindi dopo le vacanze, e ci sono state difficoltà tecniche per il riscaldamento dei locali scolastici. Adesso il Comune di Catania sta provvedendo ma qualora questo non avvenisse, provvederemo sentendo i dirigenti delle varie scuole per capire la situazione. Ciò che però posso garantire è il regolamentare svolgimento delle lezioni”.
Vediamo di approfondire la questione che riguarda il vostro intervento: c’è volontà e modo di agire?
“Verificheremo la situazione, dobbiamo capire se è presente nel territorio qualcosa di veramente critico e in tal caso potremmo interagire con l’ente locale. Ricordo però che la scuola è autonoma e quindi sono i dirigenti dei rispettivi istituti, prima di noi, a prendere decisioni e provvedimenti per lo svolgimento dell’attività didattica. Ripeto, potremmo sollecitare gli enti ma questo accadrà nel caso in cui ci trovassimo in una condizione ancor più grave di quella attuale”.
Infine, abbiamo spaziato un po’ insieme con il provveditore, chiedendogli un bilancio di questa prima metà di anno scolastico: “Ci sono state un po’ di difficoltà all’inizio per il ‘piazzamento’ degli insegnanti negli istituti. Tutto ciò è stato causato dalle novità attuate con la riforma della Buona Scuola. Devo dire però che, grazie alla mobilità straordinaria, siamo riusciti ad uscire bene da questa situazione comparandola anche a quella venutasi a creare al Nord, dove hanno risentito maggiormente di questo cambiamento di piani. Devo dire che, nonostante questi intoppi iniziali, si sta procedendo bene poiché tutti i posti degli insegnanti di ruolo sono stati assegnati. In genere, negli anni passati continuavamo a dare delle supplenze ai docenti precari, adesso questo non c’è più ed è positivo. Certo, se rovesciamo la medaglia sembra che non abbiamo concluso nulla poiché i docenti di ruolo sono stati sistemati ma dall’altro lato adesso sono i precari che protestano”.