Eroina 2.0: I SerT

Eroina 2.0: I SerT

CATANIA – Il problema delle dipendenze patologiche, con o senza sostanze legali o illegali, ha un peso altissimo per la comunità sia in termini economici sia sociali. Che siano le tossicodipendenze, alcolismo, il gioco, l’alienamento da social media, i disturbi alimentari. I SerT nascono e operano proprio per aiutare queste persone a ritrovare un modo sano di rapportarsi alla vita.

Ma cosa sono i SerT? I Servizi per le Tossicodipendenze (SerT), o Servizi per le Dipendenze patologiche (SerD), sono servizi pubblici del Sistema Sanitario Nazionale italiano, gratuiti, dedicati alla cura, alla prevenzione ed alla riabilitazione delle persone che hanno problemi conseguenti all’abuso ed alla dipendenza di sostanze psicoattive come droghe, alcool o comportamenti compulsivi come il gioco d’azzardo patologico.

Sono oltre 500 in tutto il territorio nazionale e vi operano vari specialisti come medici (specialisti in farmacologia, infettivologia, psichiatria, ecc), sociologi, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri, amministrativi.

Furono istituiti nel 1990 con un Decreto del Presidente della Repubblica n° 309 del 9 ottobre – Testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenze. Ai Ser.T. sono demandate le attività “pubbliche” di prevenzione, riabilitazione e reinserimento relative alle tossicodipendenze e alle patologie correlate. Sono un tassello di una storia lunga quarant’anni, da quando i giovani che facevano uso di qualunque tipo di sostanza (fossero eroina o cannabinoidi) erano trattati e giudicati da criminali, alla comprensione del problema delle dipendenze e quindi la necessità di istituire dei percorsi di cura. I Ser.T. operano in collaborazione con altri settori della sanità e con le organizzazioni del privato sociale. I servizi offerti dai SerT sono moltissimi, di supporto psichiatrico e psicologico, di inserimento sociale, farmacologico ove necessario.

Abbiamo incontrato il dottore Giuseppe Castagnola, direttore del SerT 3 di Catania, per capire come lavorano questi centri nella città etnea e come i cittadini si rapportino con loro. Abbiamo trovato una persona disponibile e molto preparata, con un grandissimo amore per il suo lavoro e con il desiderio reale di fare la differenza. La prima cosa che abbiamo colto con quest’inchiesta è il corretto utilizzo delle appropriate terminologie, infatti il dott. Castagnola ci fa subito notare che il SerT è “Unità  operativa complessa dipendenze patologiche”. Questo perché utilizzare ancora il termine “tossicodipendenze” viene considerato limitante: ci occupiamo delle dipendenze, dei comportamenti compulsivi non dovuti solo all’uso di sostanze stupefacenti. I SerT sul territorio nazionale si sono dovuti occupare di nuove forme di comportamento compulsivo: il gioco compulsivo, la dipendenza da internet o dal sesso, insomma tutti quei comportamenti che sfuggono al controllo e non sono necessariamente legati all’uso di sostanze ma a stili di vita deviati. Rispetto a consumi più “tradizionali” – quello per eccellenza, l’eroina per via endovenosa – i Sert hanno una loro tradizione, legata alla loro istituzione nei primi Anni ’90 come risposta territoriale all’emergenza eroina. Col tempo hanno preso piede altre sostanze: la cocaina, certamente, più recentemente ne dilagano altre di tipo stimolante – ecstasy e tante altre ancora – fino ad arrivare alla ketamina. Questa varietà, poi, fa ora sì che non ci sia più un “consumatore tipo”. Cerchiamo di fare informazione e prevenzione, di far conoscere il problema ma anche che vi è una via d’uscita. Un nostro interlocutore privilegiato è sicuramente la scuola. Andiamo a parlare nelle classi con lo scopo soprattutto di sfatare il mito negativo – tuttora duro a morire – che ci circonda, secondo cui il SerT è il “luogo del metadone”, “dove vanno quelli che si trovano all’angolo delle strade con l’ago nel braccio”, fenomeno peraltro in fortissima riduzione. Spesso, a causa di questi stereotipi, potenziali nostri utenti tentennano nel rivolgersi alla struttura per paura di mettere a rischio la propria privacy o compromettere la propria immagine sociale. Sono 3.800 le persone che si sono rivolte ai SerT della provincia di Catania, ma è solo la punta dell’iceberg, perché proprio a causa di questi stereotipi moltissimi scelgono di “risolvere” il problema da soli.

Ma liberarsi da questi stereotipi è il primo passo per affrontare il problema. I SerT o SerD garantiscono, tramite segreto professionale, la privacy di chi si rivolge a loro per un aiuto che, inutile nasconderlo, non si può trovare da soli.