“Coprire il piercing a scuola, richiesta retrograda ed insensata”. La parola agli studenti

CATANIA – “Siamo nel 2016, questa richiesta da parte degli insegnanti è assurda”. Gli studenti catanesi commentano così l’imposizione ad un’alunna da parte di un docente di Portici, in provincia di Napoli, di coprire il piercing al naso.

Sono passati pochi istanti e il botta e risposta è stato immediato anche fra i banchi di scuola. “Una posizione eccessivamente rigida” afferma Claudio, studente del Boggio Lera di Catania.

Non diversa la posizione di Dario, dell’istituto Ferraris del Polivalente: “Ritengo che ormai nel 2016 un fatto del genere sia retrogrado e insensato. Bisogna dare la possibilità ad ogni alunno di manifestare liberamente la propria personalità senza quelle barriere che possano in qualche modo emarginarlo o denigrarlo”.

Hanno le idee molto chiare questi ragazzi e senza troppo pensare si schierano apertamente a favore della compagna. “In Italia – incalza, con un tono un po’ polemico, Francesco del liceo scientifico Concetto Marchesi di Mascalucia – continuiamo a criticare la civiltà e le usanze islamiche per tutte le restrizioni inflitte alle donne. Ma dovremmo anche guardare il nostro orticello ed essere coerenti con la società in cui viviamo. Qui ogni cittadino è considerato libero, ma dov’è questa libertà?”. 

Piercing dunque, per molti, non è sinonimo di atteggiamento non consono in classe. Tutto questo caos per un piercing al naso? Fosse arrivata in classe ubriaca lo avrei capito ma per un piercing è esagerato”.

Insomma il coro di voci sembra unanime ma poi se ne eleva una un po’ diversa “è proprio per tutta questa libertà di espressione che l’Italia se n’è andata completamente al diavolo…ma finitela”.