CATANIA – Continuano le proteste delle organizzazioni sindacali contro il disegno di legge “Buona scuola” in discussione in aula alla Camera. Questa volta è stata convocata un’assemblea cittadina per trattare il tema. Luogo dell’incontro l’istituto di istruzione superiore statale Carlo Gemmellaro di Catania che ha ospitato nel pomeriggio i rappresentanti di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda che hanno aperto un confronto con la base per attuare politiche sindacali più efficaci.
Ad aprire l’assemblea il segretario della Flc Cgil di Catania, Antonella Di Stefano: “Quello che sta succedendo è davvero vergognoso. Dopo il 5 maggio (giorno dello sciopero che ha visto partecipare oltre 600.000 persone – ndr) non è cambiato nulla. Quando la comunità si mobilita deve essere ascoltata, è vero sono state bloccate le prove Invalsi ma non basta e per questo continueremo con presidi ad oltranza e scioperi della fame dimostrativi”.
“Abbiamo due grandi problemi in questo paese: l’ignoranza e l’omertà e questo non ci aiuta. Renzi come e più di Berlusconi ha attuato un piano contro i sindacati dicendo che non è disposto a trattare con noi e quindi ora più che mai dobbiamo stare uniti e vicini ai sindacati. Il premier si aspettava poca affluenza alle urne per il voto delle R.S.U. sostenendo che siamo finiti ma abbiamo dimostrato il contrario grazie ad una affluenza di circa l’80%. La classe insegnante è isolata poiché considerata privilegiata ma non è così e per questo dobbiamo iniziare una battaglia per difendere i nostri diritti. Renzi ha previsto un ulteriore blocco dei bonus fino al 2020, come se non fossero bastati quelli previsti dalla Legge Fornero, e questo non è ammissibile non per una questione di soldi ma per la difesa della nostra dignità”. Queste le parole del segretario della Cisl Scuola di Catania, Pippo Denaro che ha concluso dichiarando: “Stiamo tornando all’800, una riforma importante come quella della scuola non può essere approvata a colpi di maggioranza. In nessun paese del mondo il personale scolastico viene trattato come in Italia”.
Ha preso poi la parola il segretario Uil Scuola di Catania, Salvo Mavica: “Quello che Renzi sta portando avanti non è farina del suo sacco ma di tutti i grandi poteri finanziari che lo manovrano come se fosse un pupo, su tutte Confindustria. Questa riforma porterà uno spreco enorme di denaro. L’esercizio della democrazia è stato nullo come lo sono stati le 400.000 firme e lo sciopero di massa. Tutti gli insegnanti avranno un nuovo contratto individuale che rientrerà nell’articolo 18 e quindi con il licenziamento facile. Dobbiamo essere pronti nel caso in cui la legge passi e raccogliere immediatamente le firme per un referendum abrogativo perché noi questa legge non la vogliamo!”.
Ma non finisce qui, infatti, in serata un corteo si è riunito in via Etnea, nei pressi della Villa Bellini, per marciare e ribadire ancora una volta il secco no alla legge.
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