CATANIA – L’Etna è nuovamente in fermento. Da ieri, e per tutta la serata, il vulcano più alto d’Europa ha dato spettacolo di sé.
Ennesima fontana di lava spettacolare che ha lasciato letteralmente di stucco tutto l’hinterland catanese. È il primo parossismo del 2022.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che, a partire dalle 20,40 UTC circa, si è osservato il passaggio dell’attività stromboliana a fontana di lava al Cratere di Sud-Est.
“Il flusso lavico prodotto dall’attività al Cratere di SE continua ad essere ben alimentato. La nube eruttiva prodotta dall’attività in corso, alta circa 10mila metri, si disperde nel settore occidentale del vulcano“, si legge nel comunicato INGV.
“L’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto valori molto elevati e le sorgenti permangono nell’area del Cratere di Sud Est, ad una quota di circa 2900-3mila metri sopra il livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha raggiunto valori molto elevati ed è localizzata al Cratere di Sud Est“, prosegue.
“La rete GNSS di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostra variazioni significative“, conclude.
Inoltre, alle 20,40, alle 21,19 e alle 21,26 UTC si sono verificati tre flussi di materiale piroclastico dal Cratere di Sud Est. I primi due flussi hanno percorso alcune centinaia di metri in direzione della Valle del Bove mentre il terzo si è diretto a sud percorrendo anch’esso alcune centinaia di metri.
Alle 23,18 (UTC) la fontana di lava al Cratere di Sud-Est è cessata. “La nube eruttiva prodotta dall’attività, alta circa 8mila metri sul livello del mare, si disperde nel settore occidentale del vulcano. Il flusso lavico prodotto dall’attività in corso al Cratere di Sud-Est appare ancora alimentato ed il fronte si attesta alla quota di circa 2.700 metri sul livello del mare“, comunicano dall’Ingv.
In aggiunta: “L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il valore massimo alle ore 21 UTC, ha subito una rapida diminuzione riportandosi nel livello medio. Attualmente tale parametro mostra una tendenza ad un ulteriore decremento“.
“Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico rimane localizzato nell’area del Cratere di Sud Est a una elevazione di circa 2.900 metri sopra il livello del mare. Contestualmente anche l’attività infrasonica ha subito un rapido decremento sia nel numero degli eventi che nell’ampiezza“, si legge.
Infine: “La rete tilt ha mostrato variazioni contenute entro pochi microradianti durante l’attività di fontana di lava. Nessuna variazione significativa è invece stata osservata nelle serie temporali della rete GNSS“.
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