Etna in eruzione, sospesi voli da e per l’Aeroporto di Catania

Etna in eruzione, sospesi voli da e per l’Aeroporto di Catania

CATANIA – L’Etna è ancora in “fermento” e tra lava, cenere, lapilli, continuano le conseguenze per l’hinterland catanese. Tra queste, l’Aeroporto di Catania è stato inibito al traffico al momento. Nessun volo potrà atterrare o decollare proprio a causa dell’intensa attività eruttiva.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica, infatti, che al Cratere di Sud-Est è ancora in atto la fenomenologia riportata in precedenza. A partire dalle 23 del 31 marzo, infatti, l’attività stromboliana è gradualmente passata a fontana di lava.

La nube eruttiva che ha superato i 9mila m s.l.m., in base al modello previsionale si disperde in direzione SSO. Continua l’attività effusiva e in particolare: il trabocco lavico dall’orlo craterico orientale del Cratere di SE è ancora alimentato, si riversa nell’alta parte della Valle del Bove e il suo fronte si attesta a circa 2.600 m s.l.m.; il flusso lavico di SE è anch’esso alimentato e si riversa nella parte occidentale della Valle del Bove con il fronte che ha raggiunto circa 2mila m s.l.m.; il flusso lavico che si espande in direzione SO è alimentato e il fronte sembra attestarsi a una quota di circa 2.600 m s.l.m. Rimane invariata l’attività esplosiva agli altri crateri sommitali.

L’andamento temporale dell’ampiezza media del tremore vulcanico ha evidenziato una continua crescita dei valori sino a circa le 06,00 (UTC) quando ha iniziato a mostrare una diminuzione significativa del gradiente di crescita che al momento delinea un andamento semi-stazionario su livelli molto alti.

La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua ad essere localizzata in corrispondenza del Cratere di SE ad una elevazione compresa tra 2.400 e 2.600 m sul livello del mare.

L’attività infrasonica che risulta essenzialmente localizzata al Cratere di SE, ha mostrato un ulteriore incremento intorno alle ore 02,00 (UTC) in particolare è aumentata sia la frequenza di accadimento degli eventi che la loro ampiezza e subordinatamente, anche l’ampiezza del tremore infrasonico.

La rete tiltmetrica mostra solo una modesta variazione di circa 1 microradiante alle due componenti della stazione di Cratere del Piano. Nessuna variazione significativa nelle serie temporali della rete GNSS.