CATANIA – Dopo le faticose annate dettate dall’emergenza (periodo compreso tra il 2020 e il 2022), che ha visto non soltanto un’emergenza di natura sanitaria, ma anche di natura energetica, negli ultimi giorni, nonostante le cose sembrassero andare molto meglio rispetto quel periodo, sono stati riscontrati nuovi aumenti nei costi delle utenze energetiche.
Come riporta il sito “rivistaenergia.it“, si parla di circa il 48% di aumento del costo del gas e del 22% circa per quel che riguarda l’energia elettrica, una su tutte, con i prezzi passati da 33 a 49 euro a Mwh; in tutto ciò, ancora una volta, anche se sembrano cause relativamente “lontane”, le circostanze geopolitiche hanno in buona parte influenza: il conflitto in corso fra Israeliani e Palestinesi (dinamica, nello specifico, principalmente legata al giacimento di Tamar), il danneggiamento del gasdotto Balticconector fra Estonia e Finlandia, problematiche varie legate ai Gnl australiani (Whetastone e Gorgon in particolare), tutti eventi che segnano in buona percentuale, l’incidenza di questi aumenti, insieme poi alle “reazioni” dei più importanti mercati finanziari al mondo.
I problemi di natura internazionale non creano problemi solo nell’area di interesse, ma se ne risente anche localmente, e nel caso specifico, la questione viene affrontata dal presidente della società partecipata catanese di luce e gas Asec Trade Giovanni La Magna (presidente dal 2020, già in passato consigliere della stessa), che spiega sia come essi hanno vissuto gli aumenti del 2022 e come secondo loro va preparato il “contrasto” in questi giorni.
Secondo ciò che dichiara La Magna, lo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina a partire dal 24 febbraio del 2022 “ha portato un sensibile aumento dei costi delle materie prime intorno al 1.200%, una cifra che oscilla fra le dodici e le venti volte superiore“, che ha creato non pochi problemi al cittadino medio italiano, ma che proprio la società da lui presieduta è riuscita a contenerne il problema.
Il 2023 è iniziato sicuramente con auspici migliori, ma il presidente della società partecipata ricorda che “a partire dal primo di ottobre, il prezzo del gas è passato da 32 euro Mwh a 50 euro Mwh, con un sostanziale aumento del 70%, senza dimenticare gli aumenti relativi a luce e petrolio”; soluzione primaria, secondo sempre il massimo dirigente di Asec Trade, è “divulgare una politica del risparmio” e di una “coscienza del consumatore“, affinché gli stessi non abbiano poi delle “spiacevoli sorprese“, riguardo i pagamenti in merito a ciò.
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