Il viaggio nella storia di Paolo Mieli con “L’arma della memoria”

CATANIA – Continuano gli appuntamenti con “L’autore per cena”, il salotto letterario che si svolge davanti a una tavola imbandita e ai piatti dello chef e che vuole proporre un modo diverso di parlare di letteratura, mettendo da parte barriere e preconcetti.

La rassegna di opere letterarie, ideata da Ornella Laneri, Carmelo Nicosia, Paolo Lisi, Felicita Platania e Saverio Piazza, ha ospitato ieri sera, allo Sheraton, Paolo Mieli e il suo libro “L’arma della memoria”, rispettando il fil rouge di quest’anno, il tema del viaggio, interpretato come viaggio nella storia.

Mieli ha spiegato così la sua visione della storia e quel metodo di leggere i fatti accaduti nei secoli passati o negli anni più recenti, “istruendo” il pubblico a quello che lui chiama “l’uso onesto della memoria”.

“Lo storico vero – ha spiegato – è uno che si applica al passato, così come il giornalista si applica al presente, da una convinzione di partenza per iniziare un viaggio che avrà successo se quella convinzione iniziale sarà modificata. Se così non fosse, significa che non è stato fatto alcun lavoro di approfondimento. E la sfida si fa tanto più interessante e avvincente quanto più le cose sembrano palesi e pacifiche. Invece, uno storico intellettualmente onesto sa che le cose possono cambiare con poco”.

Mieli condanna quell’approccio alla storia troppo “facilone”, che porta inevitabilmente ad interpretazioni sbagliate e superficiali di eventi, invece, troppo complessi.

Sulla via di questo suo metodo storico, lo scrittore fornisce un’analisi personale del periodo storico contemporaneo, quello che stiamo vivendo, caratterizzato dal terrorismo di matrice islamica, e si dichiara assolutamente contrario al’intervento dei soldati in Libia: Da 15 anni siamo dichiaratamente in guerra contro l’estremismo islamico e da 27 anni è caduto il muro di Berlino. Sono tempi storici molto lunghi se pensiamo che l’epopea di Hitler, dalla sua ascesa al potere sino alla fine della seconda guerra mondiale, è durata solo 12 anni. Questo significa che oggi abbiamo a che fare con un fenomeno complesso, molto più complicato di quel che sembra in superficie e di cui non ci rendiamo bene conto. Oggi – ha aggiunto il presidente di Rcs Libri – ci troviamo dentro un lungo conflitto interno al mondo mussulmano, tra Sunniti e Sciiti, nel quale l’Occidente si muove come un elefante in una cristalliera. Abbiamo combinato più pasticci che altro, dall’Afghanistan alla Libia abbiamo solo peggiorato le cose. Allora forse è giusto fermarsi a riflettere, prima di insistere”.

La serata si è conclusa a tema con un assaggio di “memoria” a tavola, con l’omaggio dello chef Saverio Piazza all’autore con un piatto caro a Mieli sin dall’adolescenza: “Spaghetti di grani antichi siciliani con mollica, capperi, acciuga e peperoncino”.