Trame di quartiere, raccontare e sviluppare San Berillo

Trame di quartiere, raccontare e sviluppare San Berillo

CATANIA – La necessità di raccontare una storia, l’importanza di farsi ascoltare e la concretizzazione di un dialogo direttamente sul territorio. Sono questi i fondamenti alla base di Trame di Quartiere, una cooperativa comunitaria che da anni opera all’interno dello storico quartiere di San Berillo.

San Berillo: un quartiere tra storia e degrado

Quartiere, però, anche storicamente trascurato, spesso associato alla prostituzione, all’immigrazione e allo spaccio. Soggetto di una storia che ha inizio già tra gli anni Cinquanta e Sessanta, con l’espropriazione di numerosi cittadini, impiantati poi a San Leone, in seguito a dei lavori di sventramento concentrati tra via Etnea e la stazione ferroviaria.

Parallelamente anche le case di tolleranza vengono sgomberate, portando così le prostitute a occupare le strade e gli edifici abbandonati. Inizia così un lento processo di ghettizzazione dal quale non sfugge neanche la comunità migrante senegalese, già integrata nel territorio agli inizi degli anni ’90.

Una crisi a cui si tenterà di “far fronte” negli anni 2000, quando, con l’obiettivo di rivalutare il territorio, vengono murate diverse case sfitte, così da scoraggiarne l’occupazione. Si tratta però di un mero palliativo, messo in crisi già nel 2015 con i numerosi sbarchi di migranti.

San Berillo diventa così casa di chi casa non ne ha più, in bilico però tra l’indifferenza delle istituzioni e l’attesa di un cambiamento. Una svolta che, tuttavia, nascerà solo dall’interno, in seguito a un lavoro di mappatura urbana che riporterà attenzione allo storico quartiere di Catania.

Agire sul campo, la missione e i progetti dietro “Trame di quartiere”

Dietro questo impegno non vi è altro che il gruppo “Trame di quartiere”, impegnato da anni sul territorio e responsabile di numerosi progetti socio-culturali. Tra questi risalta sicuramente la Web Serie DOC, suddivisa in due stagioni per un totale di 19 puntate da 12 minuti ciascuna, che ha avuto inizio nel marzo 2016. Si tratta di un vero e proprio archivio video, tuttora reperibile online (Stagione 1 e Stagione 2), a cui hanno preso parte anche professionisti e studenti.

Parallelamente, poi, nasce anche l’iniziativa “Sottosopra: Abitare Collaborativo”, atta a contrastare la povertà abitativa e relazionale. Il progetto mira così a migliorare le condizioni abitative del quartiere San Berillo, favorendo azioni di riqualificazione all’interno della comunità. Un altro punto fondamentale del programma, inoltre, è il recupero parziale del Palazzo De Gaetani, edificio storico e luogo di ospitalità per persone provenienti da percorsi di homelessness.

Degno di nota, infine, anche il programma “DIMMI – Diari Multimediali Migranti“, che si pone come obiettivo quello di affrontare  i fenomeni di odio, intolleranza e discriminazione. Missione resa possibile tramite percorsi di sensibilizzazione e consapevolezza nei confronti dell’ “altro“, spesso estraniato. A raccontare, infatti, sono i migranti, ponti di collegamento tra i diversi patrimoni culturali.

San Berillo non è quindi più “solo un quartiere disagiato” ma fa ormai parte di una missione ben più ampia di civilizzazione. La cultura dell’accoglienza, dell’ascolto e della tolleranza sono, infatti, tutti traguardi lenti e tortuosi, a cui però la comunità dello storico quartiere catanese contribuiscono ogni giorno, passo dopo passo e parola dopo parola.