CATANIA – «Rigenerare l’universale»: due parole che racchiudono la mission del “Rito della Luce” che – dopo aver fatto tappa alla Campanella Sturzo e al Boggio Lera – in questa edizione 2014 inonderà di Bellezza l’Istituto Vespucci-Capuana-Pirandello e Sante Giuffrida di Catania (via Enrico De Nicola).
L’evento, ideato dalla Fondazione Fiumara d’Arte, si svolgerà dal 18 al 21 dicembre e coinvolgerà poeti, musicisti, danzatori, artisti, gruppi di diverse etnie, abitanti di Librino, studenti del territorio e l’intera cittadinanza, con l’obiettivo di «illuminare le coscienze di tutti – spiega il mecenate Antonio Presti – restituendo alle nuove generazioni messaggi positivi legati ai valori e alla speranza».
Echi e simbologie cosmiche, che richiamano l’energia dei quattro elementi naturali, faranno da cornice a un percorso di suggestioni e immagini che si concluderà col Solstizio d’inverno boreale (21 dicembre), il giorno più corto dell’anno, in cui il sole raggiunge lo Zenit ai Tropici: «La luce, elemento simbolo della conoscenza, dell’archè, di molte religioni e filosofie, elemento vitale per il benessere e per l’anima – sottolinea Presti – diventa occasione d’incontro e di condivisione. La luce purifica, rinnova e rigenera l’animo: il rito, che vogliamo istituzionalizzare e consegnare alla città di Catania, vuole segnare l’inizio di una nuova epoca in cui i valori spirituali vincono sul buio del consumismo e sulla perdita dell’etica e della moralità».
Oltre 40 istituti, 45 associazioni, 40 fotografi e 500 artisti verranno coinvolti per la realizzazione del Rito. Al centro di questo sistema, che si frappone alla crisi ideologica, alla globalizzazione e al capitalismo imperante, ci sarà la scuola, innalzata a “tempio della cultura”, agente di socializzazione e luogo centrale della società, in cui nutrirsi dei valori fondamentali della conoscenza.
Dopo il successo degli scorsi anni, che ha registrato la presenza di oltre 50mila partecipanti, l’appello alla città si rinnova con maggiore enfasi: «Chiediamo ai cittadini e alle istituzioni partecipazione e condivisione – continua il presidente di Fiumara d’Arte– vogliamo che il rito diventi un momento di tutti; una presa di coscienza; una strada di bellezza, intesa come momento essenziale di elevazione dalle semplici passioni umane. Per questo chiediamo agli artisti di aderire numerosi all’iniziativa, partecipando alle selezioni del Rito della luce, per potenziare e moltiplicare i messaggi rivolti ai giovani e alla città».
Il Rito della Luce, che ha avuto la sua genesi a Librino – dove la Fondazione opera da 15 anni – vuole dunque essere “una centrifuga spirituale ed emozionale”, proprio per questo si svolgerà nel cuore della città: tra San Berillo e la Civita, in una zona dove s’incrociano diverse etnie nel nome dell’integrazione.
In occasione dell’evento – che si svolgerà dalle 18 alle 22.30 – saranno realizzati numerosi mandala, bianco su bianco, da artisti, studenti e associazioni di volontariato. Danze, canti celebrativi e sonorità universali di musicisti, poeti e performer accompagneranno i visitatori durante i quattro giorni, in un invito all’ascolto attivo, civile e spirituale, per diventare protagonisti del Rito.
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