Dentro le storie: Medicina Narrativa e cura di sé

CATANIA – Il 30 gennaio 2016 alle ore 10,00,  presso il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini si terrà una giornata di studio dal titolo “Dentro le storie: medicina narrativa e Cura di sé” promossa dalla onlus ANDOS (Associazione nazionale donne operate al seno).

Saranno protagoniste della mattina la dottoressa Francesca Catalano (direttore dell’Unità di Senologia dell’ospedale Cannizzaro), la professoressa dell’Università di Catania Pina Travagliante, autrici del saggio “Vite dopo la tempesta” e la consigliera comunale – già attrice – Ersilia Saverino, che per l’occasione leggerà brani tratti dallo stesso libro.

Ma cos’è la medicina narrativa?

Essa consiste nel comunicare la propria esperienza attraverso un testo strutturato. Questo permette al paziente di riflettere sulla propria condizione, di intravederne un senso e, di conseguenza, di accettarla più facilmente e di viverla in una prospettiva meno negativa.

Secondo la psicologa clinica Karen Baikie la scrittura permette di affrontare emozioni inibite in precedenza, di cui la persona difficilmente aveva percezione: “consente un’elaborazione cognitiva in cui è probabile che lo sviluppo di una narrazione coerente aiuti a riorganizzare e strutturare ricordi traumatici, generando schemi interni più adattabili e meno oscuri”.

La scrittura autobiografica, sostengono F. Catalano e P. Travagliante, è il primo passo di un prendersi cura di sé: scrivere la propria storia rappresenta un lungo viaggio attraverso la propria vita, i propri sogni, la grammatica delle proprie relazioni, l’umorismo, la cura di sé, la fiducia, la paura, la rabbia (dietro la quale c’è sempre la paura), il silenzio, perfino il respiro.

Un’avventura interiore che passa dalla creazione della propria autobiografia perché la scrittura autobiografica aiuta a organizzare e capire, per poi superarli, i propri disagi. Nei Laboratori di scrittura terapeutica da loro organizzati – che hanno visto la partecipazione di psicologi, oncologi, letterati, economisti sanitari – sono stati utilizzati diversi strumenti: dalle interviste alla raccolta di storie, dalle videoriprese di colloqui alla mappatura semantica, e poi il cinema, la letteratura, la poesia, la pittura, il teatro. Il tutto sempre nell’ottica di curare sé stessi, perché curare sé stessi rappresenta, come sostiene Foucault, la forma più alta di libertà individuale con una di finalità ben definita: affrontare la paura della malattia e della morte.

Per la consigliera Ersilia Saverino “È molto importante aiutare le donne che stanno combattendo o hanno combattuto contro una malattia così grave a esprimere il loro dolore, la loro fiducia e i loro sentimenti. Sono molto contenta che ANDOS abbia pensato a me per leggere i brani di questo libro così significativo: anche perché le mie battaglie e le mie iniziative sono sempre a sostegno delle donne e delle fasce più deboli della società”.

La lettura dei brani sarà accompagnata dalla musica del flauto di Giorgia Spampinato e della chitarra di Raffaele Costanzo, giovani musicisti catanesi entrambi anche musicoterapisti.