Sant’Alfio tra culto e folclore

Sant’Alfio tra culto e folclore

LENTINI – Si concludono oggi i festeggiamenti patronali della Festa di Sant’Alfio nel territorio di Lentini, festa che si divide tra il folclore ed il culto religioso legato alla storia dei tre fratelli, inclusi Filadelfo e Cirino, che vennero giustiziati per via della loro fede religiosa.

I tre fratelli vennero arrestati ed in seguito giustiziati per aver professato la religione cristiana utilizzando la loro influenza nobile, come avevano fatto in precedenza i loro genitori, Vitale e Beatrice. Dopo aver subito parecchi processi per tutto lo stivale, visto che nessuno voleva condannarli con una sentenza definitiva in quanto appartenenti ad una delle famiglie più importanti dell’impero che controllava Vaste in Puglia, sbarcarono a Messina, subirono un ulteriore processo a Taormina, si fermarono a Trecastagni e solo alla fine, il 3 settembre, arrivarono a Lentini sotto la giurisdizione di Re Tartullo.

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La festa principale si svolge nel territorio lentinese ed è rivolta  verso il fratello maggiore Sant’Alfio, giustiziato a poco più di ventidue anni con lo strappo della lingua perchè considerato l’oratore. Questa comincia a preparasi con un culto di fede che comincia già il primo giorno di maggio e vive il suo grande momento dal 9, giorno in cui viene mostrata ai fedeli la reliquia in attesa dell’una di notte quando una folla di fedeli, riunita davanti la chiesa, dona un mazzo di fiori e percorre il “giro santo”, nonchè le ultime tappe prima del martirio. Il “giro santo” viene fatto dalla folla di fedeli ed anche dai “nuri” che invece corrono a piedi nudi sull’asfalto e solitamente sono tutti uomini in calzoncino bianco, con una fascia rossa che circonda la vita, taglia il petto in modo trasversale e sempre un grande mazzo di fiori in mano richiamando il patrono con vari cori. 

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Una delle particolarità di questa festa, soprattutto per il comune di Lentini, è che riesce a coinvolgere tutti i concittadini, dal più fedele al più pagano, perché nell’arco degli anni si è trasformata in una delle poche occasioni in cui è possibile vedere la cittadina riunita; infatti se da un lato abbiamo chi segue molto il culto dall’altro abbiamo chi si divide lungo le strade tra le varie bancarelle, le giostre per i più piccoli, il tutto inondato dall’odore di zucchero filato ed il rumore dei fuochi d’artificio della tarda notte. Un altro tipo di particolarità che la caratterizza è che i tre Santi sono festeggiati anche in altri comuni della Sicilia. Per meglio dire in tutti quelli in cui i tre Santi, per un motivo o per un altro, sono passati come avvenuto nei due comuni catanesi, Trecastagni e Sant’Alfio, ma anche a Vaste, loro città d’origine, e pure in diversi comuni del messinese come San Fratello, Scifì e Mirto.

Il 10 maggio è il giorno che associa nella fede tutti i comuni. Ad esempio, a Trecastagni tutti e tre i santi vengono fatti uscire in piazza, mentre a Lentini lascia la chiesa solo la vara di Sant’Alfio, perché per via di varie leggende questi non possono essere portati fuori dalla chiesa madre tutti e tre insieme; tanto che anche il 3 settembre, dedicato al loro arrivo nel territorio, questi vengono esposti davanti la chiesa ma sempre all’interno.

Oggi, 11 maggio, è la giornata conclusiva quindi la vara finirà di percorrere tutte le strade dei quartieri di Lentini in attesa dei fuochi d’artificio finali e del suo ritorno in chiesa dopo il quale tutto finisce e ci si da appuntamento al prossimo anno… sempre nella piazza principale, davanti la chiesa Madre, e sempre con quell’odore tipico della festa.