ROMA – La rigenerazione urbana di San Berillo, storico e delicato quartiere catanese, è approdata tra i temi del dibattito italiano sull’architettura, in occasione della terza edizione dell’importante Biennale dello Spazio Pubblico che si conclude oggi a Roma. Questa mattina (23 maggio) il presidente della Fondazione dell’Ordine Architetti di Catania Paola Pennisi ha presentato a un pubblico nazionale il «processo di progettazione partecipata» che da mesi interessa i ruderi urbani dell’area, «grazie alla collaborazione sinergica tra quattro forze sociali coinvolte: l’Ordine presieduto da Giuseppe Scannella, la sua Fondazione, il Laposs (Laboratorio di progettazione, sperimentazione e analisi di politiche pubbliche e servizi alle persone) dell’Università etnea, e il Comitato dei cittadini attivi di San Berillo».
La partecipazione alla Biennale rappresenta una nuova tappa del percorso iniziato lo scorso settembre a Catania durante il workshop “Aretè | Abitare le Rovine” – organizzato dagli Architetti e dall’Associazione Officina 21 – in cui un gruppo di giovani progettisti, guidati da Barbara Di Gregorio e da Francisco Leiva e Agata Alcaraz del Gruppo spagnolo Aranea, realizzò un progetto architettonico che affrontava il tema dell’inclusione sociale, configurando lo spazio di San Berillo in modo da integrare abitanti vecchi, nuovi e potenziali. Il sopralluogo propedeutico che venne fatto nel quartiere ha sancito il dialogo attivo con i componenti del Comitato cittadino, guidato da Roberto Ferlito, e con l’ing. Gaetano Randazzo.
Successivamente la proposta progettuale è stata condivisa con il Dipartimento universitario di Sociologia e con il suo Laposs – costituito da Carlo Pennisi, Teresa Consoli e Carlo Colloca – al fine di elaborare le linee guida di approfondimento e riconoscibilità degli elementi storici e sociali del quartiere.
Il gruppo degli studenti del workshop era composto da Salvo Leanza, Lina Blancato, Gianluca Zirone, Claudia Caruso, affiancati dai tutor Mariangela Marano ed Eliana Strano. «Questa formidabile collaborazione tra i vari attori sociali, riconoscendo ad ognuno un ruolo proprio – ha affermato la presidente Pennisi durante il suo intervento a Roma – ha prodotto un confronto e un dialogo necessari per la crescita e il raggiungimento degli obiettivi comuni. L’aver affrontato le problematiche strutturali e sociali esistenti nel centro storico della nostra città, ha portato ad evidenziare particolari elementi per un investimento sulla qualità della vita, sullo sviluppo, oltre che sull’inclusività sociale e sulla sicurezza dei cittadini, che si riconoscono nei nuovi spazi pubblici proposti, luoghi di vera integrazione sociale».