CATANIA – Oggi, domenica 9 aprile, il calendario lunare ci dice che è la domenica Delle Palme. Tutti noi, sin da bambini, abbiamo percepito la particolarità di questo giorno, prima di tutto perché fa da preludio alla Via Crucis della settimana seguente e alla celebrazione insieme alla famiglia e con tutti gli altri parenti della santa Pasqua la domenica successiva. Ma oltre a ciò perché all’ora di pranzo abbiamo sempre visto arrivare la nostra mamma, la nostra nonna, la nostra zia dalla messa della mattina o di mezzogiorno con una palma in mano e magari qualche immaginetta che ci illustrava il significato della ricorrenza.
Andiamo a scoprire com’è nata, come si è sviluppata negli anni e qual è il suo significato. Con essa ha inizio a tutti gli effetti la settimana santa e in lingua latina viene tuttora chiamata De passione Domini, tradotto letteralmente in italiano Della passione del Signore, coincidente con la sofferenza e l’agonia di Cristo al momento della sua crocifissione.
Con il ramo di palma la folla osannò il Signore di ritorno da Gerusalemme in groppa a un asino. La liturgia di questo giorno, oltre a ricordare questo particolare momento, comincia in luogo esterno alla chiesa dove i fedeli portano i ramoscelli di palma o ulivo che vengono benedetti dal sacerdote. Dopo la processione in chiesa, avviene la lettura della passione di Cristo recitata da tre persone, il sacerdote vestito di rosso, che interpreta Gesù, e altre due, che interpretano il cronista e il popolo. La ricorrenza ha avuto un’importanza che è cresciuta con il tempo, ma in Occidente è arrivata in un periodo un po’ più tardo, in quanto questa domenica era in origine riservata a cerimonie prebattesimali con il battesimo celebrato per la domenica di Pasqua.
Il significato simbolico della palma è la pace e in segno di ciò viene scambiata spesso tra parenti e amici. Nella nostra isola la tradizione più conosciuta è quella di intrecciare le foglie di palma tra loro, formando confezioni addobbate, ma oltre a questa ne esistono altre.
A Caltanissetta nelle ore pomeridiane un simulacro di Cristo attraversa il centro cittadino su una barca ricoperta di fiori, mentre a Enna, sempre durante la processione, i componenti delle confraternite raffigurano i fedeli durante l’arrivo di Gesù a Gerusalemme. Subito dopo uno di loro, rappresentante Gesù, sale su un asinello accompagnato da altre dodici persone che rappresentano gli apostoli e tengono i ramoscelli di ulivo in mano. A Gangi, il paesino madonita insignito qualche anno fa del titolo di Borgo più bello d’Italia, sin dalle prime ore del mattino i fedeli si radunano in chiesa portando diversi paramenti. In seguito le palme e i rami di dattero vengono suddivisi per formare tanti fasci quante sono le confraternite, sorteggiati e assegnati alle varie confraternite. Infine vengono scelti i rami migliori e addobbati con tanti fiori dai colori diversi.
Infine grande attenzione desta la celebrazione a Scicli, nel Ragusano. Qui la domenica delle Palme coincide con i festeggiamenti della Madonna della pietà e la sua statua, insieme ad altre, è portata fino alla chiesa del Carmine all’interno di una vara e Cristo viene raffigurato appena sceso dalla croce. Nel frattempo alla Madonna vengono offerte le confezioni di foglie di palma.