I murales sono arte, storia e turismo: il caso della street art di Catania

I murales sono arte, storia e turismo: il caso della street art di Catania

CATANIA – Certamente per chi attraversa ogni giorno le strade di Catania non è gradevole vedere muri, panchine e superfici imbrattate da scritte, siano queste messaggi d’amore o scritte oscene e volgari: ogni graffito non autorizzato deturpa le bellezze della città e contribuisce all’immagine stereotipata di una provincia degenerata e disinteressata al benessere comune.

Nonostante tutto, bisogna evitare di “far dell’erba tutto un fascio”: sono tanti i casi in cui i murales diventano vera e propria espressione di un modo di vivere, di una storia o di una tendenza che può essere definita artistica in piena regola.

A San Berillo, area vicina al centro storico di Catania, sembra che i murales siano diventati la principale forma di espressione di un quartiere che non ha avuto mai vita facile: da decenni i suoi abitanti, oltre ad essere spesso tormentati da problemi sociali ed economici di varia natura, sono vittime di pregiudizi di vario genere.

Eppure, soprattutto negli ultimi anni, il quartiere popolare ha avuto la forza di rinascere e di far parlare di sé, non per la povertà e i disagi che vi si associano comunemente, ma per la sua notevole unicità artistica. I murales di San Berillo sono il simbolo di storie uniche, spesso difficili, e immagine di un quartiere che sta tentando di emergere e di attirare le giuste attenzioni per individuare e rivelare al mondo le proprie potenzialità. Di queste potenzialità si sono accorti diversi giornalisti ed esperti d’arte, che hanno lodato la potenza espressiva e la precisione tecnica di molti graffiti del quartiere.

Non è solo San Berillo a definire la rivoluzionaria immagine di Catania come una delle città più note per la sua street art (in italiano “arte di strada” o “arte urbana”): sono diverse le aree del Catanese che si distinguono per graffiti e murales, a volte anche di notevole valore artistico.

Nonostante sia più comune pensare questo tipo di espressione artistica in un contesto metropolitano più ampio, come quello dei sobborghi statunitensi o nelle metropoli dell’America meridionale, anche nel “piccolo” mondo siciliano sembra esserci spazio per l’arte tipicamente urbana.

A dimostrare tutto ciò è il fatto che proprio Catania, una città relativamente piccola e poco importante rispetto alle maggiori metropoli del mondo, ospita il più grande murales del mondo nel suo porto. Questo bellissimo capolavoro è una delle prime cose che le navi di mercanti, di marinai e di viaggiatori vedono quando approdano in territorio catanese.

Alto come un palazzo di 10 piani e largo quanto un intero campo da calcio (le sue dimensioni sono 30,2 × 64 metri), l’imponente murales è stato realizzato da uno degli artisti più noti (e più giovani, visto che ha solo 31 anni) sulla scena mondiale, il portoghese Alexandre Farto, meglio noto con lo pseudonimo di Vhils, che ha scelto con estrema cura il luogo più adatto per la sua opera.

L’opera, donata alla Fondazione Terzo Pilastro, ha un unico soggetto, un uomo, ritratto in primo piano, che volge lo sguardo verso il Mediterraneo. Un soggetto apparentemente semplice, ma che in realtà esprime un messaggio molto forte: la Sicilia guarda al Mediterraneo.

L’isola è da secoli il crocevia di tutti i Paesi del Mediterraneo ed è anche una terra che nel tempo ha visto diverse culture mescolarsi e integrarsi tra loro in una maniera che non ha altri eguali al mondo.  La Sicilia, nella mente di Vhils, è la nuova melting pot mondiale: la terra dove tutti possono arrivare, sentirsi a casa e contribuire alla crescita culturale di una popolazione tra le più antiche e ricche di storia del mondo.

La Sicilia ha diverse risorse culturali e turistiche e sembra che la street art stia alimentando una nuova forma di turismo: negli ultimi anni, infatti, numerosi turisti sono giunti da ogni parte del mondo non solo per gustare le sue meravigliose pietanze o per ammirarne le spiagge, ma anche per vedere esempi di arte e cultura popolare e urbana.

Fonte immagine: Sky Arte