Mater terribilis di Valerio Evangelisti

Mater terribilis di Valerio Evangelisti

Con questo consiglio di lettura voglio rendere omaggio ad un grande scrittore scomparso di recente, Valerio Evangelisti. Autore di fantascienza tra i più originali, perché in opere come questa, Mater terribilis, ha saputo coniugare questo genere con il romanzo storico, creando rappresentazioni di una vasta fascinazione.

Partendo dal principio, infatti, che esistano delle particelle subatomiche, gli psitroni, che lasciano delle tracce nel continuum spaziotemporale, una pandemia virale diffusa nel 2068 tocca drammatiche conseguenze nel 1362 e settant’anni dopo, all’epoca della Guerra del Cent’Anni con la presenza della Pulzella d’Orléans, Jeanne d’Arc (vittima proprio di allucinazioni di natura virale).

Ma al di là della coerenza dei mondi possibili, si viene irretiti dalla sapiente strutturazione ad entrelacement che sospende e riallaccia continuamente la narrazione dei tre contesti. Inoltre – perché farne mistero? – si tratta del ciclo di Nicolas Eymerich da Gerona, inquisitore domenicano e tomista, figura che giganteggia su ogni altra. Un uomo di immensa cultura e intelligenza, ma di altrettanta rigidità etica che lo conduce ad un uso spietato della violenza, com’era proprio del suo ruolo, e perciò temuto persino dagli alti prelati. Le sue questiones sono a suon di terribili torture e una risposta sbagliata è l’anticamera del rogo.

Fosche visioni demoniache, misteri apocalittici si alternano ad intrighi di corte e mostruosità psicoelettroniche.

– Padre Nicolas! Magister! Ci sono visite per voi! Scendete, vi prego!

Il richiamo, lanciato con voce un po’ tremula da frate Pedro Begueny, infastidì parecchio l’inquisitore. Aveva scoperto, sulla parete imbiancata a calce del suo alloggio, un piccolo ragno, entrato chissà come. Eymerich aveva già acceso una candela e si preparava a un rituale molto frequente: bruciare l’animaletto, ma non tutto d’un colpo, bensì partendo dalle zampe e facendolo soffrire il più possibile. L’inquisitore detestava insetti e ragni, salvo quando erano in agonia. Allora si curvava sul pavimento (era raro che si incurvasse) e seguiva affascinato il loro martirio.

Buona lettura e buone riflessioni 🙂 

Chi è Cinzia Di Mauro

Cinzia Di Mauro, autrice catanese di una trilogia di fantascienza Genius (finalista Urania e Delos) Ledizioni Milano, di un noir umoristico La storia vera di un killer nano (segnalato al Premio Calvino e scelto dalla Nabu), di un fantasy orwelliano Casa Bruiswiq, di un thriller sull’alta finanza In cima alle torri e di I love Meteorite, romanzo grottesco su una famiglia e un mondo distopico. 

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