CATANIA – Questa mattina è stata inaugurata una mostra con alcune delle opere del pittore etneo del XIX secolo Antonino Gandolfo, nei locali della Casa Museo Giovanni Verga (la casa catanese dello scrittore vizzinese) di via Sant’Anna, nel pieno centro storico della città, con la cooperazione della Regione Siciliana Assessorato e Dipartimento ai Beni Culturali e all’Identità siciliana e del Parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle di Aci.
Antonino Gandolfo è da considerare uno dei più grandi pittori siciliani ed italiani del XIX secolo, in epoca postunitaria (seconda metà dell’ottocento).
Ma Gandolfo comunque fa parte di una “dinastia” di artisti e intellettuali: nipote del pittore Giuseppe Gandolfo e cugino del compositore Antonino Gandolfo Brancaleone.
Un disegno della casa di Cannizzaro di Antonino Gandolfo
La casa di Gandolfo di Cannizzaro attualmente, che si trova in via Nazionale
Cresciuto nella campagna paterna in quello che poi successivamente diventerà gradualmente la località di Cannizzaro, più avanti con l’età decise di trasferirsi a Firenze, luogo in cui realmente conobbe importantissime personalità ed ebbe anche una maggiore visibilità personale.
Ritornato a Catania, Gandolfo ebbe modo ulteriore di accrescere la sua figura, essendo parte cardine di quella Catania piena di intellettuali in tutti i campi disciplinari.
Egli morì nel 1910 e venne sepolto nel “Viale degli Uomini Illustri” all’interno del cimitero monumentale di Catania, accanto allo scrittore Giovanni Verga, del quale fu anche parente dal lato materno.
La città di Catania gli dedicò una lapide commemorativa in via Antonino Marchese di Sangiuliano (dinanzi la dimora dove abitò in città) e gli intitolò una delle piazze del centro storico cittadino.
La mostra “Il Comodato Gandolfo. Sulla scia di una civica tradizione“, riguarda una stanza della casa museo, adibita con opere esclusivamente dell’artista etneo, i prestatori sono il professore Giuseppe Maria Gandolfo (rappresentato dai figli, la dottoressa Cecilia e l’ingegnere Luca) con 7 grandi quadri ad olio, il signor Pietro Rizzo col ritratto raffigurante Verga e disegni dalla collezione del professore Antonello Gandolfo.
Al progetto hanno partecipato e collaborato: Alberto Africano, Maria Busacca, Giuseppina Ferlito, Gaetano Bongiovanni, Luisa Paladino, Giuseppe Catania, Antonio Corselli ed Emanuele Parisi.
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