Giorno del Ringraziamento: la testimonianza di Rosanna, expat catanese in America

Giorno del Ringraziamento: la testimonianza di Rosanna, expat catanese in America

CATANIA – Il Giorno del Ringraziamento, festa di origine anglosassone, è conosciuto in Italia soprattutto grazie ai numerosi film cinematografici e televisivi.

Una festa da trascorrere in famiglia davanti a una tavola imbandita e ricca di piatti prelibati, tra questi il re incontrastato del pranzo è il tacchino, rigorosamente ripieno.

Ma al di là di queste nozioni superficiali e romanzate che riproducono in chi non la conosce immagini stereotipate, abbiamo cercato di conoscere meglio questo giorno di festa, attraverso il punto di vista di una italiana ormai da anni in America.

La testimonianza

Per gli americani il Giorno del Ringraziamento è una festa molto importante, forse più del Natale – racconta Rosanna Barbagallo, catanese in America ormai da 10 anni -. Per loro è un’occasione per ritrovarsi e riunirsi dopo lunghi periodi di lontananza“.

Mentre in Italia i pranzi domenicali mantengono il rapporto tra le famiglie accesso e vivace, in America questo non succede poiché i nuclei familiari sono portati a essere separati per motivi di studio e lavoro. Il Giorno del Ringraziamento rappresenta un momento di incontro e ritrovo a cui è impossibile sottrarsi.

Personalmente sono molto legata a questa giornata di festa. Prima di arrivare in America lavoravo a Sigonella e ancora prima, quando ero piccola, in Italia trascorrevo questa giornata con amici di famiglia americani“, prosegue Rosanna.

Per un siciliano, fortemente legato alle proprie tradizioni, non è mai facile abituarsi e assimilare quelle degli altri popoli. Il Thanksgiving day, così sentito dagli americani e anche da Rosanna, però è in grado di trasportare un italiano ai momenti di festa trascorsi in famiglia: “Quest’anno a causa della pandemia trascorrerò il Giorno del Ringraziamento da sola, ordinando un pranzo a base di tacchino. Gli italiani di qua solitamente eseguono delle modifiche o aggiungono piatti tradizionali della Penisola, io no. Questo è l’unica giorno all’anno in cui mangio piatti esclusivamente americani“, conclude Rosanna.

Storia del Giorno del Ringraziamento

Il Giorno del Ringraziamento è una festa di origine e derivazione religiosa anche se ora è considerata laica. La prima celebrazione risale al 1621 quando i Pellegrini provenienti dal Regno Unito si riunirono per ringraziare il Signore per il raccolto.

I Padri Pellegrini furono coloro che, perseguitati in patria per la loro adesione a un cristianesimo rigorosamente calvinista, decisero di abbandonare l’Inghilterra e andare nel Nuovo Mondo, l’attuale America del Nord.

Quando arrivarono, con l’inverno ormai alle porte, si trovarono di fronte a un territorio selvatico e inospitale, fino ad allora abitato solo da nativi americani. Gli inglesi portarono dall’Inghilterra dei semi di vari prodotti che si coltivavano in patria e li seminarono, ma il risultato non fu quello aspettato.

La natura del terreno e il clima non produssero i frutti necessari al sostentamento della popolazione, per cui quasi la metà di loro non sopravvisse al rigido inverno. Questa situazione rischiava di riproporsi anche l’anno successivo se non fossero intervenuti i nativi americani, che indicarono ai nuovi arrivati quali prodotti coltivare e quali animali allevare: il granoturco e i tacchini.

Oggi gli americani celebrano la festa del Ringraziamento il quarto giovedì di novembre perché il presidente Abraham Lincoln dichiarò questo giorno come festivo nel 1863.

Nella città di New York è famosa la Parata dei Grandi Magazzini Macy’s, un corteo festoso e mascherato che risale ai primi del 1.900, in segno di riconoscenza da parte dei molti immigrati che avevano trovato un nuovo lavoro negli U.S.A..

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