Francesco Cafiso: la musica come compagna di vita

CATANIA – Si è concluso a Catania il tour in store di Francesco Cafiso per la presentazione del suo lavoro discografico 3, dove si è esibito per i suoi fan dando dimostrazione della sua crescita artistica.

La sua carriera artistica è stata un’evoluzione in continuo crescendo, ha cominciato quando aveva solo nove anni e da allora ha calcato i palchi più importanti del mondo anche insieme a grandi nomi della musica come Bob Mintzer, George Gruntz e tanti altri. 

Nell’arco degli anni ha ricevuto diversi premi come quello all’Eurojazz di Lecco, il Premio Nazionale Massimo Urbani a Urbisaglia, L’international Jazz Festival Organization Award a New York…. una carriera che si è rivelata un viaggio intorno al mondo e che ha contribuito alla nascita del suo cofanetto composto da tre cd: “Contemplation”, “La banda” e “20 cents per note” . 

Dopo aver conquistato l’america è tornato, dopo un periodo di riflessione musicale, per riconquistare il popolo italiano con questo album immerso nel jazz dove Francesco ed il suo sax si reinventano musicalmente e dove troviamo la collaborazione di viaggio come Mauro Schiavone al piano, Linda Oh al contrabbasso, Marcus Gilmore alla batteria ed Alex Acuna alle percussioni. 

Francesco raccontaci del tuo triplice album 3. 

“Innanzitutto abbiamo deciso di chiamare 3 l’album proprio perché è un cofanetto composto da tre dischi, ma fondamentalmente tutto parte da un lavoro di introspezione dove m sono chiuso in me stesso. Durante questo periodo sono stato alla ricerca della musica che conservavo dentro me, rivelandosi così un periodo molto fertile a livello compositivo, e man mano si è trasformata in tutti i brani che troviamo all’interno dei dischi diventando quasi i tasselli di puzzle, che una volta composti, formano la mia personalità e concezione artistica. Possiamo tranquillamente dire che tutti e tre i dischi sono una fotografia del mio modo di vivere e sentire la musica oggi”. 

All’interno dell’album c’è un pezzo a cui tieni particolarmente?

“Non ne ho uno in particolare, perchè tutti i miei brani raccontano una parte di me”

Come nasce in studio questo album?

“Insieme ai miei compagni di viaggio , Mauro Schiavone e Giuseppe Vasapolli, abbiamo fatto un lavoro di arrangiamenti incredibile. Questo lavoro è stato girato in diversi studi in giro tra Londra, New York e Palermo ed alla fine di questo percorso ho scoperto di essere molto perfezionista in ciò che mi riguarda!” 

Com’è stato vivere da ragazzo prodigio? 

” Ti dirò che mi sono mai sentito un ragazzo prodigio e non è mai piaciuta questo tipo di etichettatura! Per me far musica è sempre stata un’esigenza ed ho cercato di farla sempre al meglio delle mie capacità e potenzialità. Durante questi anni di carriera ho sempre fatto tutto con estrema passione, dedizione dando a lei sempre il meglio di me”. 

Francesco chi è nella sua vita reale, fuori la veste da musicista?

“Francesco è una persona normalissima, un ragazzo di venticinque anni che coltiva le sue passioni, ad esempio mi piace molto leggere e vado spesso al cinema…”

La performance che ricordi con piacere e nostalgia? 

“Non c’è un concerto in particolare da ricordare, sono stati davvero tanti, esperienze uniche in palchi importantissimi. In ogni caso tra i momenti più importanti che ho vissuto di certo c’è stato l’incontro con Wynton Marsalis, nel 2002 a Pescara, e l’esibizione per l’insediamento di Barak Obama nel 2009, e trovarmi li in compagnia di musicisti importanti ed in un momento storico come quello è stato davvero un qualcosa di davvero unico”. 

Francesca Gugliemino