Festa di Sant’Agata: Catania si prepara a riabbracciare la Santa Patrona

Festa di Sant’Agata: Catania si prepara a riabbracciare la Santa Patrona

CATANIA – Mancano ormai pochi giorni alle celebrazioni agatine e la città di Catania, come ogni anno, si prepara a riabbracciare la propria Santa Patrona in un vortice che unisce la devozione al folklore. Già in queste settimane è possibile rendersi conto del clima di festa che sta invadendo le vie cittadine, sia centrali che periferiche del capoluogo etneo.

Tra i tanti segnali che preannunciano l’avvicinarsi della Festa di Sant’Agata non sarà certamente passata inosservata, ad esempio, la comparsa delle immancabili Candelore condotte a spalla da 4 o più portantini in rappresentanza delle corporazioni di arti e mestieri della città.

Il caratteristico ondeggiare dei cerei votivi – la cosiddetta “annacata” – intrattiene da sempre grandi e piccini e accompagnerà il prezioso fercolo di Sant’Agata anche durante le attesissime “uscite” del 4 e 5 febbraio in giro per i quartieri storici della città, quando le Candelore si disporranno rigorosamente in fila davanti agli occhi della martire catanese.

Novità di quest’anno l’introduzione del tredicesimo cereo dei Maestri Artigiani della Parrocchia Maria Santissima Assunta del popolare quartiere del Tondicello della Playa che potrà essere ammirata per la prima volta dai numerosi devoti che parteciperanno alle festività.

A ridosso dei festeggiamenti si moltiplicano, inoltre, gli appuntamenti non per forza legati alla religiosità, ma ugualmente sentiti dalla cittadinanza, come i tour guidati all’interno del Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio catanese, e all’interno del Teatro Massimo Bellini. Non possono mancare, poi, gli eventi legati al mondo dello sport come la tradizionale Coppa Sant’Agata che unisce più discipline sportive.

In un momento di festa non possono certamente mancare le specialità dolciarie legate alla tradizione catanese e, in particolare, a quella agatina. Tra i dolci più assaggiati del periodo vanno ricordate le famose “Olivette di Sant’Agata” a base di pasta di mandorle, zucchero, liquore che richiamano l’episodio secondo cui la martire etnea sarebbe riuscita a sfuggire alla cattura da parte dei soldati sguinzagliati dal proconsole Quinziano nascondendosi dietro una pianta di olivo selvatico.

Altra bontà pasticcera le “Minnuzze“, invitanti cassatine ricoperte da una glassa bianca e decorate con una ciliegia candita che fanno riferimento alla tortura dell’asportazione dei seni della giovane.

Sempre in ambito culinario impossibile non parlare del “torre” e della consumatissima “calia” che saranno reperibili ad ogni angolo di città nelle caratteristiche bancarelle.

Venerdì 2 febbraio, come ogni anno, sarà replicata la tradizionale cerimonia della consegna della Candelora d’Oro, la massima onorificenza cittadina. Ad essere premiato, nell’edizione 2018, il famoso showman siciliano Rosario Fiorello. La premiazione avverrà alle ore 20 nel Municipio etneo.