CATANIA – Oggi è la Giornata Internazionale delle Donne, meglio nota come Festa delle donne. Per molto tempo è stata collegata a un incendio avvenuto in una fabbrica in cui rimasero uccise numerose operaie, ma di questa notizia non si ha traccia ufficiale e non esistono documenti attendibili. Ciò che sappiamo è che venne celebrata per la prima volta nel 1909. L’ufficializzazione da parte delle Nazioni Unite arrivò solo nel 1975, quando istituirono questo giorno come ricorrenza internazionale, anche il principio di uguaglianza tra i generi era già stato inserito nella Carta, al momento della costituzione dell’organo internazionale.
Questa giornata ha lo scopo di celebrare i successi e i traguardi raggiunti dalle donne fino a questo momento, senza sottovalutare le numerose lotte per le quali sono chiamate a scendere in campo. In un periodo in cui, nonostante i progressi e nonostante i successi, i femminicidi continuano a essere ancora troppi e i ruoli istituzionali vengono ancora riservati agli uomini.
Per non parlare di come argomenti delicati e di un certo spessore, come l’aborto, vengano sbandierati sui palchi di comizi da politici che sembra non sappiano esattamente di cosa stiano parlando. Pare, dunque, che ci sia ancora molta strada da fare, soprattutto in ambito linguistico e comunicativo. Perché è proprio da là che parte la vera discriminazione e differenziazione tra generi, ma è proprio questo il punto di partenza per cambiare radicalmente la situazione.
Solitamente accolta da numerose iniziative, sia di stampo politico che sociale, quest’anno molti degli eventi programmati sono stati annullati a causa dell’emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese. E questo è quanto annunciato dalle organizzatrici delle iniziative previste per la giornata di oggi e di domani, a Catania: “La situazione emergenziale che si è andata delineando a seguito della diffusione del Coronavirus ha modificato profondamente il contesto con cui ci interfacciamo – dichiarano le attiviste di Non Una Di Meno Catania – al di là delle prescrizioni specifiche l’assunzione di senso di responsabilità nasce dalla profonda cura che abbiamo soprattutto verso le soggettività più a rischio“.
“Abbiamo scelto di sospendere le iniziative previste per oggi e per domani 9 marzo – continuano le attiviste – perché noi per prime, vogliamo posizionarci dalla parte di chi è più vulnerabile. Non riteniamo di voler sfidare le disposizioni per la salute di tutte e tutti, ma sì riteniamo di voler sfidare il senso di isolamento e solitudine, di voler praticare l’ascolto, di voler evidenziare le contraddizioni e pretendere che nessuna venga lasciata indietro. Continueremo perché ci muove l’urgenza di fare sentire la nostra voce contro la violenza di una società che ci sfrutta, ci opprime e ci uccide. Non smetteremo di lottare, praticheremo il femminismo ai tempi del corona virus: se non potremo farci marea, ci trasformeremo in mille rivoli per arrivare ovunque”.
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