Etna in Scena presenta 4×10 a Zafferana

ZAFFERANA – Continua a Zafferana il grande successo di “Etna in Scena”, nell’incantevole parco che restituisce tutte le suggestioni del tempo lontano in cui ospitava la premiazione del ‘Brancati’.

Arriva la presentazione di “4×10”, numero inaugurale della collana ‘Quadernetto di poesia contemporanea’, curato da Grazia Calanna e Orazio Caruso.

Accurata, acuta e agilissima l’introduzione del prof. Dario Stazzone, dottore di ricerca in italianistica, esperto di letteratura italiana e teoria della letteratura.

In un mondo in cui non c’è più spazio per la poesia questa si fa spazio nelle rime di Chiara Carastro, Antonio Lanza, Michele Leonardi e Pietro Russo, che insieme all’editore Alfio Grasso, durante la presentazione, hanno catturato le attenzioni dei numerosissimi intervenuti.

“Siamo molto soddisfatti degli apprezzamenti che stanno riscuotendo i nostri poeti – dichiara la Calanna -. Di Chiara Carastro recentemente un inedito è stato pubblicato nella rubrica “Rimario” di Marco Sonzogni; di Antonio Lanza i testi inseriti in questo Quadernetto costituiscono la quarta sezione della raccolta inedita Suite Etnapolis selezionata per il ‘XIII Quaderno italiano di poesia contemporanea’ di Marcos y Marcos, che uscirà nel 2017; Pietro Russo ha appena pubblicato l’intensa raccolta poetica A questa vertigine edita con Italic; e Michele Leonardi che ha vinto il terzo premio al Concorso Nazionale di Poesia Città di Chiaramonte Gulfi è prossimo alla pubblicazione con un altro importante editore. Ringrazio per l’affettuosa ospitalità e la presenza gli assessori Giovanni Di Prima e Angela Di Bella, il consigliere comunale Chiara Guglielmino, la Consulta Giovanile di Zafferana con il Presidente onorario Salvatore Coco, il Presidente Giuseppe Scalia, tutti i membri con un particolare ringraziamento per Graziana Raciti, Rosario Cassaniti, Gaetano Russo e Giorgia Puglisi. Non ultimo ringrazio il pubblico che ci ha donato l’ascolto”.

“Le grandi concentrazioni editoriali si apprestano – aggiunge Caruso -, a congedarsi dalla poesia perché badano solo ai numeri e al mercato. L’unico linguaggio che comprendono è quello della matematica finanziaria, l’unico critico che ascoltano è quello che fa pendere i bilanci dalla parte del guadagno. Ma non bisogna disperare perché si aprono ampi spazi di manovra per avventure editoriali nascenti, a condizione che sappiano cercare e riconoscere, nell’informe scarabocchio della comunicazione globale, i nuovi poeti, spingendoli a emergere e dandogli il giusto rilievo”.