Dopo 3 anni di stop ritorna la vendemmia “a casa Giuffrida”: FOTO e VIDEO

TRECASTAGNI – Il Covid non ne ha spento assolutamente l’entusiasmo. Ma le leggi, giustamente restringenti, del periodo di pandemia, certamente lo hanno limitato. Alfio Giuffrida, così, è rimasto a riposo. Soffrendo, temporeggiando, sperando come tutti. E alla fine è riemerso in tutta la sua caparbietà, la costanza, la voglia di rivedere gli amici. Tanto che dopo tre anni di lockdown tutto è tornato come prima. Anzi, meglio di prima. Così, in una domenica ottobrina, come da tradizione “ripresa e rilanciata” è tornata la vendemmia a “casa Giuffrida.

Gli ingredienti sono quelli di sempre. No, non ci riferiamo al vino, all’uva, alla solita buona cucina ma alla spensieratezza, alla socializzazione, alla spontaneità. Doti di cui Alfio Giuffrida è più che detentore. Il tutto, miscelato con quella bontà d’animo che ogni anno lo spinge a richiamare nella sua tenuta centinaia di amici, conoscenti e – perché no – anche sconosciuti.

La 21esima edizione della Festa della vendemmia

Quest’anno, per la ventunesima edizione della Festa della vendemmia, ad aderire sono stati circa 400. E pensare che gli inviti non avevano superato le 250 persone. Ma i cancelli e le porte di “casa Giuffrida” sono aperti a tutti e pure stavolta, rispettando le tradizioni passate, parecchi invitati hanno pensato bene di estendere l’invito ricevuto anche ad altri amici tanto per… allargare la cerchia.

Sullo sfondo di una giornata in allegria c’è il vino: già è quasi l’ospite in secondo piano piuttosto che il protagonista. Di ottima qualità, di produzione limitatissima e non commercializzato. Serve solo da pretesto, per riunire tutti gli affetti: quelli dei convenuti e quelli della famiglia Giuffrida. L’amore di Alfio per la moglie Cettina (come sempre splendida madrina di casa), a cui è dedicata gran parte dell’etichettatura del vino, e per i figli Giusi e Giuseppe.

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I “protagonisti” della giornata

Eppoi, l’amore per la propria terra, per le proprie tradizioni e radici. Tanto che immancabili sono i canterini etnei, le musiche popolari, le auto d’epoca, i giri sul carrettino siciliano.

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Trionfo di sapori

L’aspetto culinario, anche stavolta e nonostante l’inaspettato numero di ospiti, ha sancito il solito trionfo: le grigliate di carne e salsiccia, la ricotta calda calda, le crispelle catanesi con acciughe e quelle con ricotta, il buffet di dolci, il carretto siciliano stracolmo di frutta di stagione.

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Il tutto, tra canti e balli che coinvolgono gli invitati.

 

E, alla fine, non c’è che ridarsi l’appuntamento al prossimo anno, con l’augurio che anche in questo 2023 ci sia una proficua vendemmia. O magari no. Tanto, resta la festa in “casa Giuffrida” come ricordo incancellabile!