Domani in scena “Mao, Belzebù e il Padreterno”

Domani in scena “Mao, Belzebù e il Padreterno”

MASCALUCIA – Torna in scena da domani per una “tre giorni” alla Sala Randone di via Ospizio 4 a Mascalucia “Mao, Belzebù e il Padreterno”, un “gioco teatrale” scritto da Nino Greco, che ironizza con la storia e gli “ideali traditi”.

Quelle “utopie” che hanno agitato masse e acceso rivoluzioni, finendo poi, però, con il divenire la negazione di esse stesse, dei principi cui si ispiravano. E così, per parlare del comunismo cinese, ecco la narrazione di ciò che è accaduto…dopo il trapasso di Mao. E più precisamente, della “strana lotta” accesa tra il Padreterno e il Diavolo, decisi a litigarsi l’anima del “Quattro volte grande”.

La regia è affidata al Direttore Artistico di “Terre forti”, l’esperto autore ed attore librinese Alfio Guzzetta, che sarà inoltre egli stesso sul palcoscenico nel ruolo del Padreterno.

“È un gioco teatrale, un’azione goliardica quella che si mette in scena – spiega la direzione artistica – Questa scelta nasce dall’esigenza di raccontare con leggerezza problemi e contesti che, quotidianamente, affliggono la nostra esistenza”.

La storia dell’uomo è pregna di momenti utopici. Uomini che hanno vissuto un ideale e per questo hanno lottato tutta una vita. Ma quanti di questi ideali, nel loro procedere, hanno mantenuto quello spirito iniziale? Quanti hanno realizzato il sogno? E quanti, alla fine, non sono stati stravolti da interessi di potere?

“Quante di queste utopie, sotto l’alibi di una “santa” idea, non hanno prodotto che tragedie sociali, distruzioni, stragi? Il tema comporterebbe lunghi dibattiti, discussioni, approfondimenti. Ma sarebbe una cosa molto seria e la vita, forse, va vissuta con più leggerezza. Per questo abbiamo pensato al gioco. Un gioco a tratti amaro, ma proposto con un pizzico di distacco, di ironia e di sano divertimento”.

Anche per Mao finisce il soggiorno terreno e al momento del distacco è costretto a passare al vaglio della giustizia divina. Ma il Padreterno è buono e interpreta a modo proprio la rivoluzione maoista facendo santo il nostro eroe. Anche il diavolo avanza i suoi diritti su Mao, suscitando un dibattito che, tra il serio e il faceto, mette in evidenza istanze che l’uomo, dalla sua nascita, porta avanti.

Chissà, alla fine, quale sarà la risposta!