“Divina Commedia”: Antonio Caruso presenta lo spettacolo al Teatro di Paglia

“Divina Commedia”: Antonio Caruso presenta lo spettacolo al Teatro di Paglia

CATANIA – Debutterà domani sera nei locali della biblioteca comunale Vincenzo Bellini, il primo dei cinque spettacoli in programma per “Dalla Sala Magma di Catania al Teatro di Paglia“. Antonio Caruso, attore e regista catanese che leggerà alcuni dei canti più significativi della Divina Commedia, verrà per l’occasione accompagnato dai percussionisti Giuseppe Corsaro e Carmelo Santoro.

L’interprete ha così presentato lo spettacolo “Divina Commedia” al debutto domani sera: “Ho scelto di leggere alcuni canti della Divina Commedia, perché nei versi dell’opera di Dante (quest’anno ricorre l’anniversario della nascita – 750 anni) ho sempre riconosciuto un fascino particolare che va al di là del peso interpretativo che gli è stato imposto – da altri – della tradizione letteraria che ha radiografato, scomposto e ricomposto ogni immagine o parola, significati e simboli…ma anche al di là della metrica o della struttura del verso il cui eccessivo peso può dar luogo ad una lettura corretta ma logica, con buona pace della comprensione mentale. Dante ha concepito la Commedia – l’aggettivo “Divina” è opera di Boccaccio – come opera accessibile a tutti, leggibile da tutti in quel suo volgare fiorentino che è stato non a caso strumento successivo per consolidare il dialetto toscano come lingua italiana…lingua di tutti. Il fascino di quei versi per me sta più nelle cose non scritte che nello scritto…sta nelle ombre nascoste dietro le parole. Riuscire a far emergere ciò che lui nasconde dentro i versi rende la Divina Commedia accessibile a tutti a prescindere dai secoli di studi e della comprensione logica del testo. Spero possa essere una lettura illogica e scorretta che raggiunga nel profondo, lo spettatore, più che nel suo cervello. Cercherò di essere una sorta di canna vuota per far emergere da sé ciò che è celato nella logica del verso dantesco. Credo che quei versi possano essere un codice per raggiungere altro, in quella linea che ormai segue tutti i miei lavori da anni, per raggiungere un “silenzio” interpretativo dentro il quale sentire gli altri, entrare in connessione con gli altri. Vorrei che fosse un viaggio per tutti e non solo per me. Mi aiuteranno in questa impresa ardua ma non impossibile (già verificata e realizzata in occasioni passate come ad esempio nella lettura realizzata ai Magazzini Sonori nel 2013 o nella più recente lettura all’Isola di Luce di Gravina di Catania), la musica dei Pink Floyd (e ci sarebbe tanto da dire sulla scelta di unire Dante ai Pink Floyd ma lascio a voi la ricerca delle motivazioni) e due amici percussionisti Giuseppe Corsaro e Carmelo Santoro, i quali hanno lavorato non tanto per produrre suoni ma per essere suono, seguendo lo stesso percorso che io tenterò in voce”.

Uno spettacolo a tutto tondo quindi, in cui musica, letteratura e teatro si fondono per dar vita ad un’unica opera d’arte.