CATANIA – Una diligente e accurata rivisitazione del testo della Chanson de Roland ha offerto ai Fratelli Napoli, storica famiglia di pupari catanesi, l’opportunità di proporre a un numeroso pubblico una lezione di pace e un vibrante messaggio di armonia e di conciliazione tra popoli e nazioni.
Nella splendida e solenne chiesa di San Nicolò, un tempo chiesa abbaziale dei Monaci Benedettini, è stato allestito il caratteristico teatrino dei Pupi siciliani, preziosa testimonianza di un’arte e di una cultura di comunicazione popolare che la Famiglia Napoli ha saputo custodire, valorizzare e diffondere.
Pupi siciliani e Fratelli Napoli
I pupi siciliani si distinguono dalle altre marionette essenzialmente per la loro peculiare meccanica di manovra gestita dai manianti e per il repertorio, costituito quasi per intero da narrazioni cavalleresche derivate in gran parte da romanzi e poemi del ciclo carolingio.
Nel 2008 l’arte e la bottega dei Fratelli Napoli è stata riconosciuta dall’Unesco come “patrimonio immateriale dell’umanità”
I figli di don Gaetano Napoli, Pippo, Rosario e Natale, hanno raccolto l’arte e l’attività del padre avviata nel 1921, dando voce agli artistici pupi, altri 1,30 metri e pesanti fino a 35 kg.
Festival della Comunicazione
Nel programma del 18° Festival della Comunicazione, in preparazione alla 57esima Giornata delle comunicazioni, sul tema “Parlare col cuore e farlo mitezza secondo verità nella carità”, che sarà celebrata a Catania il 21 maggio, insieme agli incontri culturali, presentazione di libri, proiezioni di film, gruppi orchestrali e musicali, è stata inserita anche la speciale comunicazione teatrale attraverso il linguaggio dei pupi siciliani.
Numerosi turisti hanno apprezzato con curiosità e ammirazione l’elegante rappresentazione curata magistralmente dai Fratelli Napoli, nei variopinti pannelli di sfondo alle diverse scene, nella suggestiva armonia musicale adatta ai momenti di dialogo e di duello e ancor più per la vibrante comunicazione espressiva degli attori che hanno dato voce ai cavalieri di Carlo Magno dagli originali costumi e vivaci colori.
Durante la rappresentazione all’attento pubblico il dialogo dei paladini di Francia ha rievocato alla mente e al cuore una possibile trattativa di pace tra Putin e Volodymyr Zelensky ed è stato costante e più volte ripetuto l’invito a trovare la conciliazione, a seguire la via del Signore, all’essere coerenti con la propria vocazione, a conversare i valori della cooperazione indirizzata al bene comun, nell’aiutare i deboli e portare i benefici della pace nel mondo.
L’intervento di Mons. Luigi Renna e Suor Cristina Beffa
Nell’intervento conclusivo l’Arcivescovo Mons Luigi Renna e Suor Cristina Beffa, delle Figlie di San Paolo, hanno molto apprezzato l’artistica rappresentazione e l’originale conclusione del racconto che si differenza dalla tragica scena di morte nel duello tra Orlando e Gano di Magonza, trasmettendo agli spettatori un messaggio di pace e di amicizia.
Il desiderio dei Fratelli Napoli di avere una sede stabile come mostra permanente a custodia e documentazione di una così pregevole arte, trova il consenso di tanti e si auspica in una non lontana attuazione.
Giuseppe Adernò