Da Catania all’Iraq, la storia dell’archeologa Licia Romano: “A 11 anni sapevo già cosa avrei fatto da grande”

CATANIA – A 11 anni aveva le idee chiare e sapeva già che da grande avrebbe fatto l’archeologa. Stiamo parlando di Licia Romano, 35enne catanese, diventata la giovanissima direttrice della missione archeologica ad Abdu Tbeirah. in Iraq.

La sua storia è stata raccontata dal Corriere della Sera che l’ha inserita tra quella delle donne che in Italia si occupano di cultura e, in particolare, di archeologia, dove la presenza femminile è altissima, arrivando addirittura al 70% (con punte dell’87% in regioni come Veneto, Liguria, Friuli e Molise). A sottolineare il dato la due giorni di studio promossa dal Museo archeologico Salinas, a Palermo, nel corso di “ArcheoDonna: l’archeologia delle donne in Italia dal XX secolo al Futuro“.

Licia Romano ha raccontato che, proprio a 11 anni, già appassionata di storia dell’arte, ha deciso che avrebbe fatto l’archeologa in Medio Oriente. “Amore a prima vista” per la catanese che, approdata all’università (si è laureata alla Sapienza di Roma), ha scoperto quanto l’archeologia fosse ancora più affascinante di quanto immaginasse e quanto mettesse insieme tutte le sue passioni.

La ricercatrice ha dichiarato di non aver mai avvertito il pericolo nel corso della sua missione in Iraq, iniziata 7 anni fa: solo adesso, ha aggiunto Romano, si inizia ad avere un quadro più chiaro, dopo aver “letto” il territorio, tramite la sovrapposizione, e aver ricomposto il “puzzle”. Recentemente, infatti, è stato trovato un porto che, per la sua composizione, è stato reputato un’interessante opera di ingegneria. Licia non trattiene l’entusiasmo quando dichiara di non vedere l’ora di trovare anche l’abitato, già individuato da immagini satellitari.

E sul rapporto coi tempi lenti, l’archeologa dice di apprezzare questa lentezza, e sapendo che quando si scava si distrugge, sottolinea che andare piano può essere catartico.

Fonte foto: Facebook – Licia Romano