CATANIA – Libertà e rivolta negli anni della contestazione del 1969 tra le strade di Milano. Sono questi i temi del film “I cannibali” di Liliana Cavani, pellicola del 1970 liberamente ispirata all’Antigone di Sofocle e che verrà presentata, in presenza della regista, giovedì 19 marzo alle 17 agli allievi della Scuola Superiore di Catania a Villa San Saverio, via Valdisavoia 9.
Dopo la proiezione la professoressa Lina Scalisi (coordinatrice del Laboratorio di Cultura e Nuovi linguaggi) guiderà la conversazione sul tema “Un cinema che apre nuovi orizzonti” alla quale intervengono anche il critico Italo Moscati e il docente di Storia dello spettacolo Fernando Gioviale.
Liliana Cavani, autrice di un cinema politico rivoluzionario nel suo genere, inizia la sua carriera di regista tra il 1960 e il 1966 con una lunga serie di servizi televisivi dal forte impatto storico sociale (La storia del Terzo Reich, L’età di Stalin, Gesù mio fratello, La casa in Italia).
Del 1966 è anche il suo primo lungometraggio “Francesco d’Assisi” girato ancora per la tv. Due anni dopo vede la luce “Galileo”, un’opera concepita per il grande pubblico televisivo ma che venne vietata ai minori e non andò mai in onda probabilmente per le accuse esplicite al potere oppressivo delle gerarchie cattoliche .
Dopo “I cannibali “ (1970) e “L’ospite” (1971), film estremamente critici verso alcuni aspetti della società italiana, Liliana Cavani realizza nel 1974 “Milarepa”, ambientato in Nepal, e “Il portiere di notte”, storia dell’ambiguo rapporto tra un ufficiale delle SS e una giovane deportata, che scatena le polemiche dei moralisti.
Polemiche che continueranno anche nel 1977 con “Al di là del bene e del male” e poi con “La pelle”, film tratto dall’omonimo romanzo di Curzio Malaparte che però verrò poi accolto favorevolmente dalla critica e candidato alla Palma d’Oro al Festival di Cannes.
Nel 1985 con “Interno berlinese” la regista, continuando il suo percorso rivoluzionario e anticonformista, si scontrerà nuovamente con il pubblico cattolico che però, qualche anno più tardi, accoglierà invece con entusiasmo l’uscita di “Francesco”, la nuova biografia del santo realizzata nel 1989, che mette in risalto, in modo realistico, la profonda umanità del santo rievocando, con violenza e disperazione, la miseria e la sofferenza di una vita dedita all’amore per Dio e per il prossimo.
Attraverso “De Gasperi” (2005) e “Einstein” (2008) realizzati per Rai Fiction la Cavani è rientrata nuovamente nelle case degli italiani e con il recentissimo “Francesco” (2014) ha mostrato l’intesa relazione intellettuale che ha sempre legato la Cavani al santo dei poveri.
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