CATANIA – “La delusione e la rabbia sono i sentimenti che in questo momento ci attraversano. Evidentemente, le rassicurazioni dell’ex presidente e dell’amministrazione comunale, erano solo proclami”.
Lo affermano i segretari provinciali di Cgil e Slc Cgil, Giacomo Rota e Davide Foti, sullo sfratto ingiuntivo dei locali della sala Musco, storica residenza e luogo di nascita dello Stabile di Catania.
“L’appello dei sindacati per il salvataggio del Musco – aggiungono i due sindacalisti – è rimasto inascoltato e anche in questo caso le responsabilità sono dei soci di questo Ente, bravi nelle passerelle e scarsi nei fatti. Da parecchie settimane aspettiamo la nomina ufficiale del commissario che avrebbe potuto intervenire in merito, ma la politica ritardataria della Regione sta sempre di più affossando non solo i lavoratori, che attendono i fondi del 2016, ma anche il nostro prestigioso teatro”.
E ora sembra davvero tutto perduto:“La notizia della seduta rimandata della prima commissione regionale causa assenza dei suoi componenti – sottolineano Rota e Foti – ci lascia perplessi. Ci chiediamo se questo governo Regionale, sempre più autoreferenziale e di penose capacità gestionali della pubblica amministrazione, possa davvero vantare una qualunque legittimità. Dall’altro lato, anche il Comune non dà segni di vita e la promessa della erogazione dei rimanenti 90 mila euro ne sono un segno tangibile”.
Ma restano delle richieste, nella speranza che almeno queste non restino inascoltate.
“Chiediamo un’accelerazione reale nella nomina del commissario Pace, uomo di cultura che potrebbe risollevare un Teatro sull’orlo del baratro e soprattutto – concludono – aiutare le lavoratrici ed i lavoratori, maestranze e attori, unico vero valore in una città oramai orfana di cultura”.