ADRANO – La sera del 3 agosto scorso, ad Adrano, nel Catanese, si è svolta la rappresentazione multimediale “Batti la Roccia“, con immagini create da generative fill ed intelligenza artificiale, al cospetto di moltissimi fedeli presenti; all’evento anche le principali cariche istituzionali comunali e dell’arcivescovo di Nicosia, Giuseppe Schillaci, fra le altre cittadino adranita anch’egli ed autore durante la serata dell’omelia.
Una parte della rappresentazione
Lo svolgimento della rappresentazione
Quest’anno la Laude è stata ispirata al miracolo dell’acqua compiuto da San Nicolò Politi, il santo patrono di Adrano, durante l’eremitaggio ad Alcara Li Fusi, comune situato in provincia di Messina, di cui Nicolò ne è pure il santo patrono; successivamente c’è stata l’omelia sul fercolo del Santo, da parte del vescovo di Nicosia Giuseppe Schillaci, che ha esortato i fedeli e i devoti a seguire l’esempio di Nicolò. Nel frattempo le immagini venivano proiettate non soltanto su Palazzo dei Nobili Bianchi, ma anche sull’acqua nebulizzata.
Presente anche la parte recitativa e musicale con l’attore Filippo Luna e la musica di Massimiliano Pace, le immagini di Pietro Coco ed il coordinamento di Gaetano La Mela.
Il primo cittadino adranita Fabio Mancuso
Le parole del sindaco di Adrano Fabio Mancuso
“Da Batti la roccia emerge un messaggio di crescita, di pace e di grande amore per la nostra terra. Emozione, suggestione e una grande fede hanno onorato San Nicolò Politi nel silenzio surreale di una piazza rapita e piena di stupore. Questa meravigliosa celebrazione ha esaltato quel che ad Adrano è stato e quel sarà, quel che saremo. Perché da Batti la roccia emerge un messaggio di crescita, di pace e di grande amore per la nostra terra”.
Il commento dell’esperto Giuseppe Lazzaro Danzuso
Queste le parole del giornalista, scrittore ed esperto di tradizioni popolari e religiose Giuseppe Lazzaro Danzuso: “Adrano è una delle città siciliane più importanti per la storia delle sacre rappresentazioni, che tra il Sei e il Settecento divennero per il popolo più importanti delle immagini sacre dipinte o scolpite. Parliamo della Volata e soprattutto della Diavolata di Pasqua, entrambe iscritte nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana”.
