Violenza nel Catanese: donna chiusa in casa, minacciata con coltello alla gola e picchiata. Arrestato convivente

Violenza nel Catanese: donna chiusa in casa, minacciata con coltello alla gola e picchiata. Arrestato convivente

CALTAGIRONE – Nella mattinata di ieri, personale della Polizia di Stato ha eseguito l’ordinanza emessa in data 4 novembre 2019, dal Tribunale di Caltagirone, Ufficio del giudice per le indagini preliminari nei confronti di S.C., con la quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

In particolare, l’uomo in più occasioni e in tempi diversi ha maltrattato la sua convivente, sottoponendola abitualmente a sofferenze sia fisiche, psicologiche, a vessazioni, privazioni e umiliazioni di ogni genere.

L’arrestato nel corso della loro convivenza, a partire dal mese di giugno 2019, ha cominciato ad assumere un comportamento ossessivo, possessivo e morboso nei confronti della povera donna, privandola dei suoi spazi, impedendole di frequentare e uscire con le amiche, chiudendola a casa portandosi le chiavi e il cellulare. Parimenti in più circostanze, nei momenti di rabbia e/o gelosia, con condotte reiterate, l’ha minacciata di morte, afferrandole il collo quasi a soffocarla, puntandogli il coltello alla gola oppure mediante un bastone. Le lesioni subite hanno costretto la vittima a ricorrere più volte alle cure sanitarie.

Tali vessazioni hanno avuto il loro culmine quando, pochi giorni fa, la malcapitata è stata vittima dell’ennesimo atto di violenza posto in essere dal compagno: dopo averla ripetutamente picchiata, le ha provocato diverse ecchimosi multiple, su tutti gli arti. Tale ultimo episodio si è verificato sotto la presenza del figlio minore della vittima e del nipote dell’uomo, anch’esso di minore età. 

Gli indizi di colpevolezza delineati dall’attività posta in essere dagli uomini del commissariato di pubblica sicurezza di Caltagirone coadiuvati dalla locale Procura della Repubblica, l’escalation della violenza e gli elementi probatori indicati, hanno consentito, alla locale autorità giudiziaria di richiedere e ottenere dal Tribunale, segnatamente dal giudice per le indagini preliminari, l’emissione dell’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari, con la prescrizione di e non avere contatti diretti, telefonici o di qualsiasi altro genere (anche social network), con persone diverse da quelle che con lui coabitano e da eventuali difensori.

L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato collocato ai domiciliari nella propria abitazione, a disposizione della locale autorità giudiziaria.