Cronaca

Viale Nitta, immobile cade a pezzi da 16 anni: “Assessori promettono sicurezza, ma non agiscono”

CATANIA – È una situazione di degrado assoluto quella in cui versano 80 famiglie residenti nel quartiere catanese di Librino, in viale Nitta 12. Tra calcinacci che si staccano e pezzi di cornicione che cadono giù dalla terrazza, la questione “sicurezza” diventa – a questo punto –  un nodo davvero centrale.

La segnalazione ci arriva dal signor Alessandro, residente nella stessa palazzina, che vive la stessa pericolosa situazione da 16 anni. Proprio al 1992, infatti, risale la sua prima segnalazione al Comune di Catania per chiedere la messa in sicurezza dell’immobile e di chi lo abita ma fino ad ora si è visto sempre sbattere la porta in faccia: “Sono intervenuti tutti gli assessori pubblici delle legislature precedenti – ci dice – rappresentanti degli ex sindaci catanesi Scapagnini, Stancanelli, Bianco e dell’attuale Pogliese, ma si rimpallano sempre le responsabilità a vicenda, senza mai aver trovato una vera soluzione. Anche scrivendo privatamente ad ognuno di loro, tutti hanno sempre letto i messaggi ma non hanno mai risposto”.

Tante promesse, sopratutto nei periodi di campagna elettorale, ma di fatto zero risultati. È questo il rammarico più grande del signor Alessandro: “Vengono qui solo per i voti, promettono che sistemeranno la situazione, ma non agiscono. Sono andato anche all’Ufficio Relazioni con il Pubblico che ha mandato un sollecito all’ufficio case per agire quanto prima. Ad oggi, però, non c’è stato alcun intervento”.

Per migliorare la situazione, in attesa di un riscontro da parte delle istituzioni, il signor Alessandro ha agito in prima persona, salendo a suo rischio e pericolo, sulla terrazza – risultata priva di guaina anti pioggia e quindi a rischio infiltrazione e crollo – per liberarla dai calcinacci. Mentre si trovava sulla sommità dell’edificio, però, alcuni pezzi di cemento si sono staccati, andando a finire su un’auto parcheggiata in strada.

Fortunatamente in quel momento non passava nessuno – conclude – ma la situazione è davvero insostenibile anche perché molte delle famiglie che abitano lì hanno anche bambini piccoli. Dopo l’ennesima chiamata ai vigili del fuoco, gli stessi sono intervenuti dopo 24 ore, dicendomi che erano stati impegnati in interventi più urgenti. È allucinante. Se prima non ci scappa il morto nessuno si fa vedere”.

Serena Surdo

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