Viagrande, costituito il comitato “Per un’isola ecologica compatibile”

VIAGRANDE – Costituito il comitato “Per un’isola ecologica compatibile”. Sono 23 i promotori dell’iniziativa che vuole mettere l’attenzione sull’inadeguatezza di realizzare il centro comunale di raccolta di rifiuti urbani (raccolta differenziata), che dovrebbe sorgere a Viagrande fra via Baracca e via Poio, sostituendo l’attuale isola ecologica (chiusa il 31 gennaio scorso) di via Dietro Serra (Museo della Lava).

La moderna struttura polifunzionale Viagrande Studios, la società calcistica Sporting Viagrande e tutti i residenti della zona di via Baracca e via Poio di Viagrande, oltre a raccogliere 879 firme cartacee e circa 600 firme on line, si sono mobilitati nei giorni scorsi per chiedere al sindaco Francesco Leonardi e alla giunta viagrandese, quantomeno di rivedere la delibera.

Ora la realizzazione del comitato “Per un’isola ecologica compatibile” che continuerà a raccogliere adesioni, e che sarà a breve protocollato ai Carabinieri.

Nei prossimi giorni, invece, verrà inviata una lettera di diffida all’Amministrazione comunale per la realizzazione del centro comunale di raccolta rifiuti in quell’area. La mobilitazione è generale, se è vero che hanno firmato tanti, tantissimi viagrandesi e una buona parte di non residenti, a conferma che la vicenda ha davvero dell’assurdo.

I motivi della protesta sono ben evidenti. Innanzitutto perché i Viagrande Studios fra breve inaugureranno il plesso (già finito, mancano solo alcuni dettagli) che ospiterà la foresteria (in totale 42 posti letto per artisti, danzatori, musicisti e ospiti in generale), le cui finestre si affaccerebbero proprio sulla nascente discarica.

E comunque il contesto della struttura, fiore all’occhiello dell’Italia meridionale, striderebbe con accanto l’isola ecologica. Altro motivo: la società calcistica locale, lo Sporting Viagrande, a nome di alcuni suoi dirigenti, è perplessa perché proprio a settembre avrebbe voluto inaugurare la nuova scuola calcio; verosimilmente, i genitori dei bambini sceglieranno di accompagnare i propri figli altrove, piuttosto che in una struttura adiacente a una discarica.

Altro valido motivo per rivedere l’ubicazione del progetto? Presto detto: i residenti, oltre a pagare regolarmente le tasse, negli anni recenti hanno speso tanti soldi per rendere la zona residenziale: verosimilmente metteranno in campo tutte le energie possibili (comprese le vie legali) per bloccare il progetto che modificherebbe per sempre la zona, oggi paesaggisticamente incantevole.