“Vi stacco la testa”, 34enne del Catanese minaccia compagna e carabinieri: scattano le manette

“Vi stacco la testa”, 34enne del Catanese minaccia compagna e carabinieri: scattano le manette

PATERNÒ – I carabinieri della stazione di Biancavilla, assistiti dai colleghi del Nucleo Radiomobile della vompagnia di Paternò, hanno arrestato un pregiudicato paternese di 34 anni, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, nonché detenzione illegale di munizionamento.

A seguito di una richiesta giunta tramite il 112, la pattuglia della stazione di Biancavilla si è attivata per raggiungere l’abitazione segnalata a Paternò dove l’uomo, in preda ai fumi dell’alcol e della droga, aveva appena minacciato di morte la convivente e il padre di quest’ultima.

Contattando la madre del maltrattante, i militari hanno scoperto che quest’ultimo aveva dato in escandescenza e che fosse fondato il rischio che egli avesse con sé delle armi. L’uomo, una volta visti i militari, si è scagliato contro di loro con insulti e minacce: “Tanto vi trovo in giro e ve la faccio finire male, è inutile che mi portante in caserma tanto vi trovo e vi ammazzo, non ho niente da perdere e vi stacco la testa“.

Il 34enne, dopo essere ammanettato, non si è placato e addirittura ha cercato di farsi del male. I militari hanno poi effettuato una perquisizione domiciliare trovando e sequestrando 18 munizioni calibro 12 e una munizione calibro 42 nascoste in garage.

Dopo aver acquisito la denuncia della compagna, i militari hanno accertato che l’uomo si era già reso protagonista di comportamenti vessatori nei confronti della donna anche davanti ai figli della coppia di soli 2 e 4 anni, nonostante egli fosse già destinatario del divieto di avvicinamento alla compagna.

L’uomo, ammesso al giudizio per direttissima, è stato sottoposto al divieto di permanenza nel comune di Paternò, all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misure applicate dal giudice in base al fatto che lo stesso ha dovuto eleggere domicilio a Belpasso, poiché neanche la madre ha ritenuto opportuno ospitarlo in casa per gli arresti domiciliari.