Verso Sant’Agata: la “neonata” candelora del Villaggio Sant’Agata

Verso Sant’Agata: la “neonata” candelora del Villaggio Sant’Agata

CATANIA – A guardarla sembra come le altre, ma la differenza con le 11 “modelle” della festa di Sant’Agata c’è, anche se ben nascosta. Parliamo della candelora del Villaggio Sant’Agata, bella ed elegante. Ma, soprattutto, potremmo dire nuova ed innovativa (consentiteci il gioco di parole). Sì, perché, anche se non sembra, il cereo ha solo 5 anni di vita.

Tutto nasce dall’iniziativa del presidente del gruppo “Villaggio Sant’Agata” Salvatore Russo, che ha finanziato l’intero progetto di realizzazione. Amore, fede e valori: questo alla base del desiderio del presidente e di tutto il collettivo di ragazzi dell’associazione. In breve, una candelora “fai da te”. Ci sono voluti 3 anni per costruirla, ad opera degli scultori Emanuele ed Eliseo Scirè Branchitta: nel 2010 la prima grande soddisfazione, il completamento del cereo. Due anni dopo (2012) l’esordio nella festa della patrona di Catania.

Il legno, appositamente rivestito da un composto di argento e mistura prima di essere dorato, è in perfetto stile barocco e nasconde molto bene la sua giovanissima età. Così come il peso e l’altezza, perfettamente in linea con le altre: 660 chilogrammi di peso in quasi 5 metri di altezza (4.80 m). Ovviamente anche la struttura e la composizione sono simili agli altri cerei. L’intera opera, infatti può essere suddivisa in 5 parti:

  1. una base i cui piedi sono dei leoni
  2. una parte inferiore raffigurante il martirio di Sant’Agata (lo strappo delle mammelle, il rifiuto di Agata da parte di Quinziano, il miracolo di San Pietro e l’arresto della colata lavica da parte del cardinale Dusmet attraverso il velo di Sant’Agata)
  3. una parte intermedia
  4. una medio-superiore con statue raffiguranti Sant’Agata, il cuore di Gesù, Sant’Euplio e l’Immacolata
  5. la corona

In quest’ultima è presente il classico mazzetto di fiori, rigorosamente curato dal presidente Russo e dai collaboratori del Villaggio. 



Nella giornata di ieri, la candelora è uscita nelle prime ore del mattino, facendo un giro anche tra le scuole, perché “la festa non è solo folclore, ma anche devozione. Per questo stiamo scrivendo la nostra storia”, ha spiegato uno dei responsabili, Fabrizio Lanzafame.

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Inoltre, anche uno dei giovanissimi portatori, Danilo D’Amico, ci racconta una parte della sua storia e di come si fa la tipica “ballata”.

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