Verso Sant’Agata: l'”anziana” candelora dei Rinoti

Verso Sant’Agata: l'”anziana” candelora dei Rinoti

CATANIA – L’abbiamo lasciata per ultima, anche se proprio ultima non è! Anzi, storicamente è la prima. Nel nostro viaggio verso la festa di Sant’Agata, che avrà inizio ufficialmente stasera in piazza Duomo con i rituali fuochi d’artificio, mancava solo lei, la candelora dei Rinoti. Una storia nata 270 anni fa nella zona di San Giuseppe La Rena.

Il cereo, infatti, a differenza di molti che sfilano nel corso delle festività agatine, non rappresenta una categoria di lavoratori, bensì una borgata. Dal momento della sua nascita, come ci racconta il tesoriere Emanuele Pavone, la candelora fa il giro non solo di San Giuseppe La Rena, ma anche del Villaggio Santa Maria Goretti e della borgata Palombaio. Nel corso del suo tragitto, il cereo fa una “danza” davanti all’abitazione degli ex tesorieri. Questi ultimi vengono eletti annualmente nel corso della famosa “sirata da calia” (serata della “calia”). Giorno 3 febbraio, ci si riunisce ad un tavolo davanti a frutta secca e, soprattutto, vino! Ogni tesoriere fa il suo nome per nominare quelli per l’anno successivo. Attenzione, però, come tradizione ci vuole un curriculum: bisogna avere almeno 30 anni, essere sposati ed essere della “borgata”. In alternativa, avere in moglie una donna di San Giuseppe La Rena.

Anche per la sua particolarità di non rappresentare alcuna categoria di lavoratori, la candelora fu omaggiata di uno stendardo del duce, ancora oggi presente nella corona. E, a proposito della sua struttura, si possono notare quattro parti distinte:



  1. base
  2. parte raffigurante il martirio di Sant’Agata
  3. i “santi guerrieri ponziani”
  4. corona

L’ultimo restauro risale a 20 anni fa, anche se ancora ci sono dei ritocchi da apportare ai suoi 4.80 metri di altezza e 680 chilogrammi. Il problema, come per molte altre, “è quello di trovare i fondi”, spiega uno dei veterani della borgata, Salvatore D’Amore. Attualmente, l’unica risorsa proviene dagli stessi ex tesorieri, che ogni anno mettono a disposizione 100 euro a testa.

Oggi, quindi, pronti ad uscire e a percorrere i 5 km che la separano dalle altre sorelle.