Veronica Panarello, rinviata l’udienza sulla richiesta di scarcerazione

Veronica Panarello, rinviata l’udienza sulla richiesta di scarcerazione

CATANIA – Rinviata a domani l’udienza del tribunale della Libertà per decidere sulla scarcerazione o meno di Veronica Panarello accusata di aver ucciso il figlio Loris di otto anni a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa e di averne occultato il cadavere.

”Io non parlo di fiducia, io parlo di speranza. Sono speranzoso, più che fiducioso”. A dichiararlo l’avvocato Franco Villardita, legale di Veronica Panarello a palazzo di giustizia dove sta per iniziare l’udienza per discutere, appunto, il ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip di Ragusa Claudio Mannoni.

”La fiducia è un sentimento di natura diversa. Io sono fiducioso nella giustizia e sicuramente sono speranzoso per un esito positivo”, ha aggiunto Villardita che mercoledì, nella prima udienza durata dodici ore, ha contestato punto su punto la misura cautelare emessa dal Gip.

In particolare Villardita si è soffermato su alcuni orari rilevati dalle immagini di videosorveglianza che sono parte integrante dell’ordinanza del Gip.

A tale proposito, prima dell’inizio dell’udienza, l’avvocato Villardita ha affermato “Contestiamo tutti i punti dell’ordinanza con memorie e consulenze perché, a nostro parere, ci sono diverse criticità” e tra queste “il protocollo per stabilire l’orario della morte di Loris e la relazione preliminare dell’autopsia”



E ancora Ci sono testimoni le cui dichiarazioni sono state analizzate rilevando incongruità rispetto alla tesi dell’accusa. L’udienza è il proseguo di quella per decidere sull’ordinanza di arresto della donna che il 31 dicembre scorso è stata interrotta dopo 12 ore di interventi. Secondo il legale, il collegio di difesa avrebbe compiuto un lavoro di approfondimento ulteriore “esaltando quelle testimonianze che potrebbero apparire in un primo momento non utili, ma che a noi non sembrano invece molto utili“, come quella di un “teste che dice di avere visto una persona somigliante al bambino“.

L’avvocato fa verosimilmente riferimento alla testimonianza di una donna che subito dopo la scomparsa disse di avere visto Loris e di averci parlato, intorno alle 9,30, vicino a una fontana del paese. Ma risentita dagli investigatori successivamente avrebbe precisato di non essere certa del giorno. Un’altra testimonianza sarebbe quella di una vicina di casa che ha visto Veronica Panarello stendere i panni intorno alle 9, facendo così scendere di alcuni minuti il tempo in cui la mamma sarebbe rimasta sola con il figlio all’interno dell’appartamento. “Sono atti che sono già nel fascicolo – precisa l’avvocato Villardita – non sono indagini difensive ma degli investigatori, e noi gli diamo un’altra lettura”.

È cominciata con l’intervento del sostituto procuratore di Ragusa, Marco Rota, la seconda parte dell’udienza davanti al Tribunale del riesame di Catania che dovrà decidere sull’istanza di scarcerazione presentata dal legale di Veronica Panarello. L’udienza si è conclusa con l’intervento dell’avvocato difensore, Francesco Villardita. Successivamente il collegio si è ritirato in camera di consiglio e ha rinviato la decisione a domani mattina.

In tribunale a Catania – così come avvenuto lo scorso 31 dicembre – vi sono il padre di Veronica, Francesco Panarello, e la zia Antonella Stival i quali anno confidato ai cronisti di credere fermamente nella totale innocenza della madre di Loris, ucciso lo scorso 29 novembre a Santa Croce.