Velivolo Marina precipita, muore Andrea Fazio. Da Augusta a Catania, tra operazioni importanti e l’amore per il suo lavoro

CATANIA – Non era sposato e non aveva figli perché la sua passione per la marina militare veniva prima di ogni cosa: Andrea Fazio, deceduto ieri a seguito di una tragedia avvenuta nel Mediterraneo, lascia un vuoto immenso ai familiari e ai colleghi a cui mancherà quella persona che tanto amava il suo lavoro da lasciarci la vita.

A poche ore da quanto accaduto, i dettagli della vicenda si fanno più nitidi. Era tarda sera quando un elicottero SH 212 di Nave Borsini, del dispositivo Mare Sicuro in Mediterraneo centrale, cade in mare in prossimità dell’unità navale. A bordo un equipaggio di cinque persone. I militari, subito dopo l’impatto, vengono recuperati e trasportati sulla nave militare. Quattro di loro vertono in buone condizioni, mentre invece lo specialista di volo, Andre Fazio, muore. 

Andrea viene recuperato in stato di incoscienza e il suo cuore cessa di battere poco dopo, a bordo della nave. Vani i tentativi di rianimazione. Il velivolo sarebbe caduto in mare in fase di appontaggio: secondo quanto comunicato dallo Stato maggiore della Marina, l’elicottero si sarebbe rovesciato su un fianco; due piloti e due fucilieri sarebbero riusciti ad uscire dall’elicottero, mentre Fazio sarebbe rimasto incastrato dentro l’abitacolo, da dove appunto sarebbe stato estratto dagli operatori subacquei.

 

Capo di prima Classe, esperienza decennale e una lunga militanza. Andrea Fazio, originario di Augusta, da dodici anni si trovava in servizio al comparto volo della Marina militare di stanza a Catania, nella base elicotteri 2 di Maristaeli, all’aeroporto etneo di Fontanarossa. Diverse le operazioni importanti cui aveva partecipato in passato. 

Intanto, sull’accaduto, la procura militare di Roma ha aperto un’inchiesta.