Vedette in via Capo Passero per “garantire” lo spaccio indisturbato: NOMI e FOTO dei 24 arrestati

CATANIA – Dalle prime ore del mattino, in esito a indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, Direzione Distrettuale Antimafia, la polizia di Stato ha dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelare, emessa in data 12 marzo 19 dal g.i.p. del Tribunale di Catania, nei confronti di 24 persone, arrestando:

– custodia cautelare in carcere per:

  • Concetto Aiello, 49 anni, pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
  • Giuseppe Bellia, 24 anni, pregiudicato, già detenuto per altra causa;
  • Orazio Castagna, 26 anni
  • Andrea Corsaro, 30 anni;
  • Simone Di Mauro, 21 anni;
  • Emanuel Kevina Ferro, 22 anni, pregiudicato già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
  • Francesco Finocchiaro, 26 anni, pregiudicato;
  • Claudio Natalizio Minnella, 53 anni, pregiudicato;
  • Eugenio Minnella, 28 anni, pregiudicato;
  • Salvatore Musumeci, 23 anni, pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
  • Massimiliano Previte, 25 anni, pregiudicato;
  • Santo Sapuppo, 23 anni;
  • Carmelo Scalia, 27 anni, pregiudicato;
  • Jonathan Spampinato, 25 anni, pregiudicato;
  • Damiano Sparacino, 28 anni, pregiudicato;
  • Angelo Speranza, 22 anni, pregiudicato;
  • Alessandro Tomaselli, 43 anni, pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari causa;
  • Francesco Tudisco, 39 anni, pregiudicato;
  • Alessandro Vecchio, 31 anni, pregiudicato, già detenuto per altra causa;

arresti domiciliari per:

  • Vincenza Aiello, 38 anni;
  • Luana Battaglia, 20 anni;
  • Andrea Calabretta, 37 anni, pregiudicato,
  • Giovanni Castorina, 21 anni;
  • Pietro Alessio Raineri, 24 anni.

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Alle persone finite in manette viene contestato il ruolo di promotori e organizzatori del sodalizio. In particolare, l’attività di video-ripresa ha certificato che lo svolgimento dell’illecita vendita avveniva sotto la costante vigilanza di numerose vedette, comuni a tutti i gruppi, alcune definite “fisse” e dislocate lungo via Capo Passero, munite di radio ricetrasmittenti, altre cosiddette “mobili”, in quanto esercitavano la loro attività a bordo di ciclomotori, avvisando anzitempo i pusher (alcuni dei quali in possesso di radioline) permettendo loro di allontanarsi ed eludere i controlli delle forze dell’ordine.