Vandalismo e distruzione al PalaGalermo, serve una riqualificazione urgente. LE FOTO

CATANIA – A quasi un anno dall’ultima segnalazione niente è cambiato all’interno e all’esterno del PalaGalermo di Trappeto Nord, frazione di San Giovanni La Punta, in provincia di Catania. L’amministrazione comunale parla però di un progetto di riqualificazione. Promesse che non si sono tramutate in fatti concreti e che, nel frattempo, hanno visto varie operazioni di vandalismo e distruzione più attuali che mai all’interno dell’impianto.

Un continuo trafugare di materiale ferroso e un continuo distruggere l’arredo urbano che può essere fermato solo con la presenza di custodi durante l’arco dell’intera giornata, notte compresa, e non con sporadiche apparizioni di qualche dipendente comunale come avviene attualmente. Perché l’amministrazione non riesce a comprendere il semplice concetto che un impianto senza vigilanza è un impianto consegnato alla microcriminalità?

Più volte Erio Buceti, consigliere della municipalità di “Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo”, ha chiesto all’amministrazione comunale che fine abbiamo fatto i progetti per il recupero di un sito di vitale importanza per l’aggregazione e la socializzazione, non solo di Trappeto Nord, ma degli altri quartieri della circoscrizione, sempre in bilico tra riscatto e degrado come San Nullo e Nesima. Trincerarsi dietro la solita questione legata agli iter burocratici lunghissimi non può essere una giustificazione.

Occorre intervenire subito prima che non resti più niente da recuperare. L’impianto va affidato alle società e alle federazioni che possono fare realmente la differenza nel nostro territorio. Molte di loro avrebbero perfino cura di creare un settore giovanile con i ragazzi del quartiere, tenendoli lontani dalle tentazioni della strada. Oggi il PalaGalermo è un impianto affidato solo ai ladri ed ai vandali che continuano a depredare e a devastare indisturbati.

Fino a quando si potrà andare avanti con questo andazzo? Domanda che merita una risposta immediata perché lo chiede la cittadinanza. Oggi non si parla più nemmeno dei 30 mila euro che Palazzo degli Elefanti, quasi due anni fa, ha dichiarato di stanziare per sistemare l’impianto elettrico e gli arredi della struttura.

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