Ultimo appello al Governo per salvare l’agricoltura nella Sicilia Orientale

Ultimo appello al Governo per salvare l’agricoltura nella Sicilia Orientale

CATANIA – L’agricoltura siciliana è in ginocchio, e la situazione è particolarmente critica nella Sicilia Orientale. Cia e Confagricoltura Catania hanno lanciato un appello urgente al Governo regionale e nazionale, chiedendo azioni immediate per salvare il settore agricolo da una crisi che sembra non avere fine.

In Sicilia una crisi agricola senza precedenti

Da mesi, gli agricoltori siciliani lottano contro la siccità e la mancanza di risorse idriche, aggravate dalla totale assenza di una programmazione efficace e di interventi tempestivi. La situazione è diventata insostenibile, con un impoverimento continuo del tessuto economico e sociale del territorio. Le aziende cerealicole e zootecniche della Sicilia Orientale sono tra le più colpite, ma tutte le produzioni agricole sono in difficoltà.

 

Sono mancate azioni concrete

Nonostante i numerosi incontri e le promesse di finanziamenti, gli agricoltori lamentano una “miopia politica” che continua a ignorare i problemi reali. Gli interventi sono spesso tardivi e insufficienti, e non affrontano le cause profonde della crisi. Le opere incomplete, le condotte fatiscenti, gli sprechi nella distribuzione dell’acqua e le perdite copiose sono problemi che nessuno sembra voler risolvere.



Le richieste di Cia Sicilia Orientale e Confagricoltura Catania

Giosuè Catania, commissario facente funzioni di presidente di Cia Sicilia Orientale, e Giosuè Arcoria, presidente di Confagricoltura etnea, hanno ribadito le richieste per sopravvivere alla crisi del settore. Chiedono l’esonero dal pagamento dei ruoli consortili degli ultimi due anni, ristori economici urgenti e straordinari, e un miglior accesso al credito, come mutui a tasso zero, per superare l’attuale situazione e investire nel futuro. È essenziale anche utilizzare ogni risorsa idrica disponibile e migliorare la gestione delle acque.

I numeri della crisi dell’agricoltura in Sicilia Orientale

Le statistiche in Sicilia Orientale sono drammatiche: la produzione agricola è calata del 60%, con l’80% di foraggio mancante. La situazione è particolarmente grave nelle province di Catania e del basso Ennese, dove l’indice pluviometrico è tra i più bassi. La mancanza d’acqua è un problema critico: la diga Pozzillo registra un ammanco del 90%, e non ci sono speranze di utilizzo per la Piana di Catania. La siccità prolungata ha portato all’abbandono di almeno 2000 ettari di agrumeti e alla perdita della produzione di ortaggi e olive.

Serve un cambio di passo. L’appello alle Istituzioni

Cia e Confagricoltura Catania chiedono un cambio di passo urgente. Non solo è necessario programmare interventi a medio e lungo termine, ma anche predisporre un piano immediato per risarcire le aziende colpite. La declaratoria dei danni e l’attuazione delle misure di sospensione e deroga dei pagamenti sono solo alcuni dei passi fondamentali per evitare la chiusura delle aziende agricole. L’appello è chiaro: il Governo regionale e nazionale non possono continuare a ignorare la crisi dell’agricoltura siciliana. È indispensabile dichiarare l’eccezionalità della crisi climatica e adottare misure concrete per sostenere le aziende agricole, recuperare e conservare le risorse idriche, e migliorare l’efficienza dei Consorzi di Bonifica.