Turismo in Sicilia, tra la paura e la consapevolezza. Parla Giusy Belfiore di Associazione Guide Catania

Turismo in Sicilia, tra la paura e la consapevolezza. Parla Giusy Belfiore di Associazione Guide Catania

CATANIA – Il settore del turismo è tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi economica. Prima dello scoppio della pandemia la Sicilia era diventata una delle regioni d’Italia con il maggior flusso turistico. Un traguardo importante che però è stato spazzato via dal Coronavirus.

Gli operatori del settore sono consapevoli di quanto sarà dura ripartire e sanno che si dovranno confrontare con un mondo radicalmente cambiato: “I gruppi di turisti saranno decisamente più piccoli, non sarà possibile utilizzare un unico bus per gli spostamenti e anche i pranzi e le attività condivise subiranno delle modifiche notevoli“, spiega Giusy Belfiore, presidente dell’Associazione Guide Catania. “Una vacanza diventerà un vero lusso perché con molta probabilità i costi aumenteranno. La prima questione importante da considerare è se e quando riapriranno le connessioni aeree e a quali condizioni“.

Alcune compagnie aeree non vogliono sentir parlare di riduzione dei posti e biglietti invenduti, soprattutto quelle società che negli anni hanno fatto dei “numeri” la loro filosofia aziendale. Questo va contro ogni restrizione e forma di sicurezza al momento imposte: “Il costo medio di un viaggio è destinato ad aumentare e l’accessibilità alla vacanza è tornata a essere un bene di nicchia a cui potranno accedere solo coloro che detengono un certo reddito“, prosegue Belfiore.

Il mondo del turismo, soprattutto in Sicilia, è costituito da tante piccole e medie imprese e da ancora più numerosi liberi professionisti, tra i quali un migliaio di guide certificate presenti sul territorio siciliano. Coloro che negli anni hanno contribuito alla ripresa di un settore che per l’Isola è fondamentale, compiendo un lavoro di mediazione tra il turista e il resto della filiera turistica (alberghi, ristoratori, aziende di trasporto privato).

In questo momento ci stiamo concentrando sulla fatica di dover restare in casa e cercare di sostenerci con questa sorta di reddito di 600 euro che il Governo ha messo a disposizione“. I sussidi sono destinati a esaurirsi e ai fini dell’attività lavorativa potrebbero risultare poco funzionali. Ciò significa che un libero professionista, notevolmente danneggiato dal lockdown, ha bisogno di un altro tipo di intervento, come la sospensione dei contributi Inps, almeno per il periodo di blocco del lavoro e per il semestre in corso.

Le guide turistiche rappresentano il marchio Sicilia e hanno contribuito a farlo diventare un simbolo positivo riconoscibile e ricercato, tanto da diventare una moda: “Il turismo nell’Isola, infatti, aveva raggiunto delle dimensioni notevoli. I turisti più comuni erano i tedeschi e gli angloamericani. Finalmente erano ritornati i francesi dopo un periodo di assenza. Per gli americani il viaggio in Sicilia era diventato un fattore di tendenza e per noi un ottimo risultato!“, prosegue Giusy.

Il turismo autoctono pare essere quello su cui il governo Musumeci vuole puntare, soprattutto in una fase iniziale: “A livello di produzione, i risultati economici provenienti dal turismo isolano saranno solo un primo passo e non produrranno un reddito necessario alla copertura delle spese. Le guide rappresentano un servizio aggiuntivo di cui il turismo autoctono potrà fare a meno“.

Il futuro, quindi, necessita di un cambio drastico ma necessario di vedute: “Stiamo pensando a forme nuove, popolari e di facile accessibilità, anche per gli isolani, ma non sappiamo se la gente apprezzerà. La voglia da parte delle persone sicuramente ci sarà, ma potrebbero non avere la forza economica per affrontare la spesa“. Una scommessa che le guide siciliane stanno valutando come una vera e propria azienda.

Siamo consapevoli che senza la riapertura delle frontiere, il sistema turismo non funzionerà, ma bisogna rispettare anche le misure di sicurezza. Per questo motivo stiamo già guardando al 2021“, dice con molta chiarezza e consapevolezza Giusy.

Siete riusciti ad avviare un dialogo con le forze politiche regionali?L’Assessorato regionale al Turismo fin dall’inizio dello scoppio dell’epidemia ha risposto subito, permettendo di aprire un confronto importante. Abbiamo creato una Federazione Regionale Guide Turistiche Siciliane di cui sono uno dei vicepresidenti“, prosegue Giusy nel racconto della sua esperienza.

I passi da compiere sono differenti: “Da questo momento in poi è necessario non solo applicare le misure integrative che la Regione sta discutendo in questi giorni, mentre si analizza la finanziaria. Ma ciò su cui noi stiamo spingendo è la promozione costante del marchio Sicilia. In questo momento di chiusura, dobbiamo regalare alle persone la possibilità di creare delle immagini positive – fondamentali anche dal punto di vista psicologico -. Il viaggio è ciò che rende liberi, soprattutto dopo un momento duro come questo“.

È importante comprendere che dietro a un viaggio che sia in grado di regalare alle persone delle sensazioni positive e sicure, esiste una macchina organizzativa di dimensioni gigantesche che però include sia grandi imprenditori che piccole imprese e società individuali. Se al rientro da una vacanza la gente conserva un bel ricordo dei luoghi che ha visitato è grazie a queste persone che nel tempo hanno fatto dello stesso territorio in cui vivono un simbolo di bellezza, storia e cultura. Le guide, gli accompagnatori, i ristoratori e gli albergatori propongono la parte migliore di un luogo, delle sue tradizioni e dei suoi sapori, quelli di cui andare fieri e per cui vale la pena restare.

Fonte immagine Francesca Capparelli