Turismo al collasso: “La situazione è drammatica”, parla Grazia Romano di Federalberghi Catania

Turismo al collasso: “La situazione è drammatica”, parla Grazia Romano di Federalberghi Catania

CATANIA – Il settore del turismo rappresenta il 13% del Pil nazionale e il 12% dell’occupazione totale dell’Unione Europea, questi sono i dati pubblicati sul sito dell’Enit – Ente Nazionale Italiano del Turismo. Il Coronavirus sta avendo un impatto catastrofico sul turismo italiano: si prevede che quest’anno i visitatori totali diminuiranno del 41%. Ciò equivale a 47 milioni di viaggiatori in meno, del -49% di turisti pernottanti internazionali e un calo del 31% dei viaggiatori italiani.

Leggendo questi numeri appare evidente che l’industria turistica ha già subìto dei danni enormi a causa della pandemia: “Il servizio turistico che offriamo si deteriora nel momento stesso in cui non viene venduto. Noi non possiamo fare magazzino, questo significa che l’invenduto rimane tale”, afferma Grazia Romano, di Federalberghi Catania e proprietaria dell’Hotel Villa del Bosco.

Prosegue l’imprenditrice, da sempre impegnata nel settore del turismo: “Se una camera non viene venduta alla fine della giornata, l’attività subisce una perdita non recuperabile. Inoltre, gli albergatori devono sostenere delle spese esorbitanti. Anche in un momento di inattività, le strutture generano dei costi imponenti: affitti e tasse sono solo alcuni di questi”.

Per gli albergatori siciliani la situazione è veramente drammatica. La crisi che stanno affrontando è del tutto nuova e il Covid-19 ha provocato un danno enorme, generando una naturale sfiducia nei confronti del viaggio.

La mancanza di denaro dovuta alla crisi, l’assenza di ferie e la paura sono i principali problemi che influiscono negativamente sull’intera filiera” prosegue Grazia Romano – “l’Italia è un paese costituito da diverse economie tante quante sono le regioni, se non si agisce secondo una differenziazione territoriale, qualsiasi aiuto potrebbe essere vano o insufficiente. Così come la Sicilia non può essere trattata come la Lombardia, gli imprenditori turistici non possono essere considerati tutti uguali“.

Occorre fare una differenziazione all’interno dello stesso settore, in cui emergono figure professionali diverse con costi di gestione specifici. Effettuare un’analisi di questo tipo è importante perché il turismo costituisce una ricchezza reale per tutto il Paese: “Le politiche di sostegno all’impresa turistica dovrebbero tenere conto di queste differenze, pena l’impossibilità di accesso e di ripartizione di tali aiuti in maniera proporzionale ed efficiente“, spiega Grazia Romano.

Al momento l’unica mossa concreta e chiara pare essere arrivata dalla Regione Siciliana che con l’acquisto materiale di alcune notti negli hotel tenta di far ripartire gli alberghi. Il presidente Nello Musumeci e l’assessore Manlio Messina si sono dimostrati degli interlocutori aperti al dialogo e attenti ad ascoltare le esigenze dei lavoratori: “Ma è chiaro che il loro campo d’azione è limitato alle competenze regionali. Il 14 maggio Federalberghi presenterà un documento che comprende istanze e proposte a sostegno del settore” spiega Romano, così come richiesto dallo stesso Musumeci durante un incontro telematico terminato in tarda notte.

Il turismo fa parte della macchina produttiva italiana, così come tutte le altre imprese disseminate sul territorio, per questo motivo non può essere escluso dai piani di sostegno nazionale. Ciò che chiedono gli albergatori è maggiore chiarezza e un aiuto concreto. Il rischio che si corre è che al termine di questa situazione drammatica, gli investitori esteri possano presentarsi per acquistare le imprese che potrebbero non arrivare alla fine di questa pandemia. Ciò rappresenterebbe una grave perdita per un territorio in cui il turismo potrebbe essere il motore dell’economia.

Fonte foto: Francesca Capparelli