Tragica sparatoria a Ferragosto: il paternese Salvatore Russo chiede la legittima difesa

Tragica sparatoria a Ferragosto: il paternese Salvatore Russo chiede la legittima difesa

UCRIA – È accusato di aver ucciso Antonino e Fabrizio Contiguaglia, zio e nipote, con una pistola calibro 7,65, ma la difesa invoca la legittima difesa: si complica la posizione di Salvatore Russo, 29enne di Paternò, attualmente rinchiuso nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina).

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’indagato e le vittime sarebbero rimaste coinvolte in una terribile lite per un parcheggio a Ucria (Messina) il giorno di Ferragosto.

Entro oggi, il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se convalidare l’arresto di Salvatore Russo, che dichiara di aver agito per difendersi da una spedizione punitiva organizzata da Antonino Contiguaglia e i suoi familiari.



In base alla sua versione dei fatti, Antonino Contiguaglia avrebbe puntato una pistola contro Russo e il cognato di quest’ultimo. Vista la situazione di pericolo, quindi, il 29enne avrebbe agito d’istinto, bloccando e disarmando il 62enne per poi aprire il fuoco contro la famiglia Contiguaglia per difendersi.

Per l’accusa, tuttavia, i colpi sarebbero stati esplosi ad altezza d’uomo e il giovane catanese, quindi, avrebbe sparato con l’intenzione di uccidere.

Il racconto del paternese dovrà essere confermato o smentito sulla base degli accertamenti balistici e dei rilievi disposti dalle autorità giudiziarie.