Tragedia via Garibaldi, correva il 20 marzo… la lettera a Dario e Giorgio del vigile Cannavò

CATANIA – Era il 20 marzo scorso quando in via Garibaldi, a Catania, esattamente al civico 335, una fuga di gas causava un’esplosione senza precedenti con un bilancio di tre morti: un civile, Giuseppe Longo, e due vigili del fuoco.

La lettera aperta che stiamo per farvi leggere per intero è rivolta proprio a Dario e Giorgio. Nel tentativo di scampare alla fuga di gas, i due non sono riusciti a sopravvivere. Dario, nato a Catania e residente nel quartiere Cibali, era figlio di Totuccio Ambiamonte, il prossimo mese di aprile avrebbe compiuto 40 anni, sposato e padre di famiglia.

Giorgio Grammatico invece, il più giovane (37 anni compiuti a gennaio scorso), era originario di Salinagrande, in provincia di Trapani, e aveva un bambino di nome Marco.

Tra i feriti vi erano il caposquadra Marcello TavorminaGiuseppe Cannavò, autore della lettera e vigile del fuoco.

I dubbi, su quanto accaduto furono tanti, tanto che gli inquirenti aprirono un fascicolo contro ignoti e sequestrato la struttura.

“A Dario e Giorgio. Cari amici, cara popolazione, Vorrei cominciare col dirvi che mi è difficile esprimere tutto ciò che ho dentro, sono sicuro che nel vostro animo capirete subito, perché noi pompieri siamo uniti dalla stessa passione, quella passione, quella passione che a volte si può trasformare in momenti tristi e dolorosi, anche i vigili del fuoco hanno dei sentimenti. Il 20 marzo è stato uno di quei momenti che ci ha colpito in modo tragico ed indelebile, quel giorno rimane una immane tragedia, la tragica perdita dei nostri cari colleghi, Dario e Giorgio. Il nostro dolore ancora è forte, ammiro tutti voi COLLEGHI- FRATELLI, che in quei tragici momenti siete riusciti con tutto il dolore straziante a garantire il soccorso alle popolazione, una forza che ci contraddistingue. Fatemelo dire, siamo davvero speciali, gli angeli della gente! Siamo uomini e donne che vanno a lavorare giornalmente, fare il vigile del fuoco è una vocazione, io personalmente è lavoro che ho sognato di fare, l’ausiliario prima, il discontinuo poi ed infine il tanto agognato posto da permanente. E poi, una giornata di servizio come un’altra, il destino, quel destino crudele, ti spazza via quel sogno diventato realtà. Sembra un sogno, ma è la realtà, crudele ma è la realtà. Non possiamo cambiare le cose e dobbiamo continuare perché noi, siamo Vigili del fuoco. Scrivo queste poche righe, per ringraziare voi colleghi e cittadini di tutta Italia, la vostra vicinanza e presenza costante, verso i miei confronti e della mia famiglia. Un grazie particolare a voi tutti per l’affetto dimostratoci. Sento il dovere di ringraziare Giuseppe, per l’onere e l’onore di poter diffondere il suo messaggio di ringraziamento verso tutti La vicinanza è stata una spinta propulsiva per andare avanti. Un evento di questa portata, ha lasciato colleghi e comunità con un vuoto dentro, Dario, un’amicizia di vecchia data, Giorgio, conosciuto da poco, ma era l’espressione di solarità, Giuseppe, ci lega una grande amicizia e Marcello, anch’egli persona stimata. Attraverso le parole di Giuseppe mi permetto di puntualizzare di non dimenticare e non dimenticarli. A scrivere è Carmelo Barbagallo, vigile del fuoco soprattutto, ma anche sindacalista che nell’occasione tiene in particolar modo a lasciare da parte il ruolo sindacale ricoperto. Noi per sempre vi porteremo nei nostri cuori il sorriso e la simpatia dei nostri fratelli Dario e Giorgio e Vincenzo Lima perché anche lui 4 anni fa ci ha lasciati per espletare il suo lavoro… abbiamo i nostri Angeli che ci guardano e proteggono da lassù… Un abbraccio particolare alle famiglie… noi saremo sempre al loro fianco”.